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01-06-04

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  NOTIZIE  E CURIOSITA’

 

Elaborazione della relazione del Dott. Bruno D'Errico, collaboratore istituto studi atellani, durante il Seminario, “Crispano nella sua dimensione storica”,  del 23 ottobre 2003, presso l’Aula Consiliare del Comune di Crispano Crispano

 

ANNO

EVENTO

1303

Ruggero del Gaudio possedeva beni feudali a Crispano

1306

Tal Filippo  di Leonardo di Crispano otteneva l’intervento regio contro Marino d’Eboli, la cui moglie era signora feudale di   Crispano, poiché il detto Marino lo molestava nel possesso dei suoi beni  

1340

Gli esecutori testamentari del principe Carlo, detto l’Illustre, figlio di Roberto D’Angiò, acquistarono, in favore della Certosa di San Martino di Napoli, i seguenti beni:  1)   terreno in Crispano di circa 18 moggi, il venditore era Giovanni Spinelli da Giovinazzo reggente della Corte della Vicaria; 2) terreno in Crispano di circa 8 moggi di proprietà del giudice Paolo Vitaloccio di Aversa    

Non  precisata 

Da un elenco di signori feudatari, dell’epoca della regina Givanna I, risulta inserito il nome del conte Giovanni d’Asperch quale titolare del feudo di Crispano

1370

Il monastero di San Martino, in seguito ad una disposizione testamentaria, amplia i suoi possessi in Crispano

1376

Il monastero acquista  beni appartenuti a Carluccio Caracciolo

1393

Il feudo risulta di proprietà di Carlo Ruffo, conte di Montalto e Corigliano

1399

Carlo Ruffo vendette Crispano a Gurello Origlia, dottore in Legge e consigliere del re di Ladislao, nonché Protonotaro  del Regno 

1406

Gurello Origlia  trasferisce il feudo al  secondogenito, Roberto

1417

Ritroviamo che tal  Bartolomeo del Duca fu il signore di Crispano, questi ottenne, dalla regina Giovanna II, il privilegio di Amministrare la giustizia ai suoi sudditi

1616

Don Sancio de Strada  acuista il casale di  Crispano divenendone il marchese, il titolo gli è conferito dall’allora re di Spagna

Non precisata

Donna Teresa de Strada sposa Don Diego Soria, di  conseguenza  il feudo passa nelle mani  della figlia Giovanna di Soria 

1699

Col matrimonio di Giovanna con il marchese di San Marcellino, Giovanni Tovar, Crispano passa alla famiglia  Tovar

1712

Dal matrimonio di Donna Teresa Tovar  con Fulcantonio Ruffo il feudo passa ai principi di Scilla

 

L’Università di Crispano

(a cura di  Bruno D'Errico)

 

Le Università locali  corrispondevano,  più o meno, alle attuali amministrazioni comunali. All’inizio del seicento le Università  avevano, in primo luogo, una funzione fiscale, ossia gli amministratori dovevano preoccuparsi di raccogliere e pagare al Regio Fisco le tasse imposte ad ogni comunità in ragione dei suoi nuclei familiari (da cui la necessità della numerazione dei fuochi). Poi, se le entrate lo consentivano, potevano dedicarsi, per quanto possibile a quelli che, all’epoca erano ritenuti i servizi essenziali da rendere ai cittadini (riparazioni alle strade e alla chiesa parrocchiale, stipendi agli ufficiali comunali, elemosine per i poveri e per i predicatori di Quaresima ed Avvento ecc.).    - L’amministrazione avveniva in  modo semplice. Ogni Anno i Capifamiglia eleggevano due cittadini, di norma scelti tra persone di un certo grado sociale.  I due eletti, com’erano chiamati gli amministratori, erano affiancati da un cassiere e da un cancelliere, di solito un notaio incaricato di redigere tutti gli atti dell’amministrazione. Sulle problematiche di maggior peso era sentita l’assemblea   dei capifamiglia (chiamata parlamento generale),  a Crispano era solita riunirsi nel cortile della parrocchia di San Gregorio. Non bisogna però pensare che questa forma d’adunanza corrispondesse ad una vera democrazia. Le conclusioni adottate dall’assemblea dei capifamiglia corrispondevano alla volontà di chi effettivamente disponeva del potere a livello locale, borghesi e proprietari, e l’assemblea, che si pronunciava sempre in maniera unanime (o, almeno, così risulta dai verbali), non faceva altro che ratificare decisioni già prese.  -   Nel 1608 con due parlamenti, il primo del sei ottobre ed il secondo del primo novembre, a richiesta dell’eletto Giambattista Daniele i cittadini di Crispano decisero di pagare 50 ducati a quella persona che avesse assunto su di se il peso di rimborsare alla Regia Corte un debito di 300 ducati  per pagamenti fiscali arretrati.   - Nel 1615, con il parlamento del sei  agosto, convocato dagli eletti Giambattista Miele e Vincenzo Moccia, i crispanesi decisero di richiedere nuovamente al Viceré, per un triennio, la possibilità di dare in fitto la riscossione delle gabelle sui generi di prima necessità, dal quale fitto ritraevano danaro per pagare le imposte dirette alla Corte.  - Nel 1639, con il parlamento del ventisei giugno, convocato dall’eletto Leonardo Liguori, i capifamiglia acconsentirono a prendere in prestito dalla Congregazione del S.S. Rosario 200 ducati per pagare i molti debiti fatti per aver dovuto alloggiare per ventiquattro giorni nel casale una truppa di soldati a cavallo della compagnia del marchese d’Alcannizes.  - Che non sempre le faccende dell’Università fossero pacifiche lo dimostra il fatto che nel 1697, alla nuova scelta di Bernardino Castello quale eletto per il periodo primo settembre 1697 /  trentuno agosto 1698, che aveva già ricoperto la carica per l’anno precedente, ci fu un  ricorso avverso la suddetta elezione, richiedendo che non fosse confermata dal Viceré. Al che il procuratore dell’Università fece notare che nell’elezione degli amministratori, tenuta il dieci agosto 1697, era stato nominato ex novo Gregorio Zampella e riconfermato Bernardino Castello <<unica voce di maniera tale che tutti li cittadini di detta università uno per uno (avevano) dato il (loro) voto al detto magnifico Bernardino confirmandolo per eletto…. Senza che nessuno vi avesse ripugnato>>.  -  Che neppure i rapporti tra l’Università di Crispano ed il feudatario fossero sempre pacifici lo dimostra il fatto che alla metà del seicento l’Università mosse lite al marchese de Strada, perché questi aveva usurpato le giurisdizioni della catapania e della portolania, pretendendo, perché tali giurisdizioni fossero esercitate dall’università il pagamento da questa di 25 ducati. La lite fu sicuramente persa dai poveri crispanesi se nel 1756 ritroviamo che il barone dell’epoca esigeva dall’università 25 ducati per i diritti della catapania e della portolania.  - Anche un’altra prestazione che il feudatario di Crispano pretendeva dall’Università, ossia il cosiddetto jus della gallina a fuoco, cioè del Presento di Natale, era contestata da questa.  -  Da notare ancora che nel 1699, in occasione del matrimonio tra Giovanna de Soria, figlia della marchese Teresa de Strada, con il marchese di San Marcellino, Giovanni Tovar, l’Università di Crispano fu tenuta a versare alla marchesa 100 ducati per il <<sussidio di matrimonio>>   

 

Notizie sui feudatari di Crispano  

(estratto da sito internet)

 

Giovanni di Asperg  (Conte di Sprech, Giovanni di Aspruch, Giovanni di Hohenasberg) di Ludwiggsburg,  Duca di Teck e Signore di Vasto

 

Anno

mese

Stato. Compagnia di ventura

Avversario

Area attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1338

Gen.

Impero

Venezia

Veneto

Al servizio dell’imperatore Ludovico il Bavaro, è inviato in soccorso del signore di Verona Mastino della Scala. Passa alla difesa di Treviso.

Mar.

 

 

Veneto

Creditore di alcune paghe, pensa di insignorirsi di Treviso. Rifiuta le offerte dei veneziani; alla fine gli scaligeri soddisfano le sue richieste e l’Asperg consegna Treviso al podestà Bonetto da Malvicina.

1341

Autun

Impero

Pisa

Toscana

E’ inviato dall’imperatore Carlo di Boemia in soccorso dei fiorentini impegnati  nella guerra di Lucca.

1345

Giu.

Ferrara

Mantova

Emilia

Lascia Parma, si reca a Canossa ove si unisce con Maffeo da Pontecarali,  Carlotto da Piacenza ed Arnoldo di Bach per assalire Reggio Emilia. Supera il fossato e sale sulle mura della città mentre Gabriotto da Canossa fa rompere dall’interno un tratto della cinta. Alcuni soldati raggiungono la piazza: sono fronteggiati da Filippino Gonzaga che li mette in fuga.

1348

Nov.

Napoli

Ungheria

Abruzzi

Lascia la Lombardia e si reca nel regno di Napoli. E’ con Giovanni di Altamura al ponte del Biferno; cerca invano di bloccare a Corrado Lupo i passi degli Appennini che dagli Abruzzi portano alla Puglia.

Dic.

Ungheria

Napoli

Puglia

Passa all’assedio di Lucera. Luigi di Taranto non accetta la battaglia campale con gli avversari e l’Asperg passa al loro servizio. Conquista Foggia con il conte di Trivento e dà il sacco alla località.

1349

Mag.

Napoli

Ungheria

Campania

Con il Bamberlingen tenta di sbarrare la strada, ad Arpaia, al Lupo ed a Stefano di Transilvania. Gli avversari superano la difesa dei suoi uomini; l’Asperg entra a Napoli con 600 barbute.

Giu.

 

 

Campania

Esce da Napoli, contro il parere di Luigi di Taranto, con Roberto da San Severino, Raimondo del Balzo e Guglielmo da Fogliano per attaccare a Melito di Napoli gli ungheri. Sconfitto, è fatto prigioniero e si può riscattare mediante il pagamento di una taglia. E’ lasciato libero dietro la promessa di non combattere gli avversari.

1350

Sett.

 

 

 

Viene ringraziato ufficialmente dal papa Clemeente VI per l’appoggio offerto con Francesco Castracani alla regina di Napoli Giovanna d’Angiò.

1352

Apr.

Napoli

Comp. ventura

Campania

Sgomina a Cesa la compagnia di Bertrando della Motta: fra i venturieri sono cattu rati 22 connestabili tedeschi, 300 cavalli e 400 fanti.

1360

 

 

 

Nel 1360 ca.  muore.

 

 

  Cronologia dei Ruffo di Scilla feudatari di Crispano

 (estratto da sito internet)

 

NOME

TITOLI

Fulco Antonio

 

(Scilla 17-12-1701  morto il 06-02-1783 in un  naufragio, tra Scilla e Cariddi)  - 6° Principe di Scilla, 13° Conte di  Sinopoli,  5° Principe di Palazzolo, 10° Marchese di Licodia, 8° Conte di Nicotera, Signore di Alia, Raguleto ecc.  -  Il 22-05-1719 sposa Donna Teresa Tovar, figlia di Pietro Tovar Marchese di San Marcellino e di Giovanna di Soria, erede dei marchesi de Strada, quest’ultima  morì in Crispano il 12-08-1729  

Guglielmo Antonio

(Sinopoli 10-6-1722 - Cannitello 17-10-1782) - 1° Duca  di Guardia Lombarda e Patrizio di Napoli.

Il 04-10-1745 sposa Donna Maria Lucrezia Reggio, figlia di Don Luigi Principe di  Campodorito                                                             

Fulco

 

(Sant’Onofrio 16-05-1749 - Napoli 09-04-1803) - 7° Principe di Scilla, 14° Conte di Sinopoli,  6° Principe di  Palazzolo,  2° Duca di Guardia Lombarda, 11° Marchese di Licodia, 7° Conte di Nicotera, Barone di Calanna e Crispano e   Patrizio di Napoli dal 1783. - Il 14-9-1771 Donna Carlotta della Leonessa, figlia ed erede di Don Giuseppe Principe di Sepino e di Donna Giovanna di Somma dei Duchi di Somma

Fulco Giordano

 

(Scilla 11-07-1773 - Napoli 18-4-1852) - 8° Principe di Scilla, 15° Conte di Sino poli, 7° Principe di Palazzolo,  3° Duca di Guardia Lombarda,  12° Marchese  di Licodia, , 8° Conte di Nicotera, Barone di Calanno e   Crispano e Patrizio di Napoli  dal 1803;  Grande di Spagna di prima classe dal  18-1-1828, 1° Duca di Santa Cristina dal 24-12-1828, Cavaliere dell’Ordine del  Toson d’Oro.   - Il 23-01-1798 sposa  Donna Maria Felice Alliata, figlia di Don Fabrizio Principe di  Villafranca e di Donna Maria Giuseppa Moncada dei Principi di Paternò              

Fulco

 

(Palermo 6-2-1837 - Napoli 30-6-1875) - 9° Principe di Scilla, 8° Principe di Palazzolo, 13° Marchese di Licodia, 9° Conte Nicotera, Barone di Calanno e Crispano, Patrizio di Napoli, 2° Duca   di Santa Cristina e Grande di Spagna di prima classe dal 1852.

Margherita

 

(Parigi 01-09-1861 -  Firenze 27-03-1954)  -10° Principessa di Scilla, 1° Principessa di  Sepino (per rinuncia Pignatelli), Duchessa di San Martino in Valle  Candina (ad personam), 3° Duchessa di Santa Cristina (confermato a       Roma il 18-11-1928), Contessa di Nicotera e Baronessa di   Calanna e Crispano (ad personam) e Grande di Spagna di prima  Classe dal 1875. -  Il 30-04-1878 sposa il Marchese Don Raffaele Torrigiani Patrizio di Firenze

Osservazioni:  il capostipite di questo ramo della famiglia  Ruffo fu Paolo Ruffo, 6° Conte di Sinopoli, con l’acquisto nel 1532 di Scilla, il primo però a fregiarsi del titolo di Principe di Scilla, nel 1578 è il figlio Don Francesco.

I  "Ruffo di Scilla"  incrociarono la loro storia con Crispano  il  22-05-1719, con le nozze tra Fulco Antonio e Teresa Tovar,  erede del marchesato di Crispano, sicuramente tra l’avvento delle leggi murattiane e la restaurazione post napoleonica, il dominio feudale divenne  solo nominale e non concreto, in altri termini si perse la proprietà, ma  si salvarono i  titoli nobiliari. A Crispano l’ultima  blasonata dei  Ruffo fu Donna Margherita Ruffo.

Fulco Giordano è forse il membro più rappresentativo tra i Ruffo signori di Crispano, giacché  fu insignito del cavalierato del Toson d’Oro, quest’Ordine costituito nel 1429 a Bruges da Filippo il Buono, duca di Borgogna, era destinato in origine a riunire trentuno cavalieri di rango e virtù eccezionali, come gli Argonauti, mitici cercatori del Vello d'Oro, alla cui leggenda s'ispirava.

Non c'è da stupirsi che un sovrano cristiano si sia ispirato ad un mito pagano per la costituzione di un ordine, destinato a primeggiare nello scenario araldico europeo, poiché nel suo valore simbolico la vicenda del Vello o Tosone d'Oro (la pelle dell'ariete sacro a Giove ricercata da Giasone per preservarsi dalle potenze infernali e ritrovare il regno perduto) si avvicina moltissimo a quella del Graal.

Esiste una straordinaria analogia tra il Vello della tradizione mitologica pagana e il santo Graal di quella cristiana. La sacralità di entrambi ha origine divina: la pelle proviene dall'animale alato di Zeus, il calice dal tavolo dell'ultirna cena. Entrambi sono contrassegnati da intenti pietosi: l'ariete sottrae un fanciullo alla morte, il calice serve a raccogliere il sangue dalle ferite del Cristo. Entrambi hanno avuto rapporto con il sacrificio e con il sangue. Entrambi, infine, per i loro poteri sovrannaturali, sono al centro di una ricerca che comporta il superamento di prove inaudite. Per entrambi scendono in campo eroi e forze divine, maghi e sacerdoti. Ed è significativo che in entrambe le leggende il ruolo della donna - regina come Ginevra o maga come Medea - sia fondamentale quanto quello del guerriero.

La sua insegna è una pelle di montone d'oro - il Tosone o Vello d'Oro, per l'appunto - pendente da una catena anch'essa d'oro, adornata con delle B che indicano la casa fondatrice di Borgogna, irradianti scintille.  

Attualmente l’ultimo dei principi di Scilla  è  Don Fulco Ruffo  nato a  Buenos Aires 29-7-1954,  più famoso per aver sposato la top model di Santo Domingo Melba Vicens (Melba Ruffo).

 

Notizie su altri feudatari

 (estratto da siti internet)

 

Gurello Origlia   Protonotario del re Ladislao di Durazzo, nel 1411  fondò  a Napoli  la Chiesa di  S. Maria di Monteoliveto o Sant'Anna dei  Lombardi             

Roberto Origlia   Nel maggio del 1411 partecipa alla Battaglia di Roccasecca,  combattuta da  Luigi d’Angio, Firenze e l’Antipapa Giovanni XXIII contro Ladislao d’Angio’ e la Chiesa,  per la cronaca Roberto Origlia combatteva per re Ladislao, e la battaglia fu vinta dall’altra  coalizione che annoverava tra i suoi condottieri,  personaggi del calibro di Braccio di Montone, Muzio Attendolo Sforza e  Paolo Orsini.

 

Il Marchese di Crispano Don Diego di Soria

 (estratto da siti internet)

 

Don Diego Soria divenne marchese di Crispano per aver sposato Donna Teresa  de Strada discendente del Marchese Sancio,   ma  possiamo però fornirvi qualche notizia in più.  - Navigando in un sito internet,   relativo alla storia di Paternopoli (AV),  abbiamo trovato il seguente racconto:  Primeggiava fra tutti, per astuzia e ferocia, l’abate di Cimitile Cesare Riccardi, divenuto fuorilegge nel 1669 per aver ucciso un  nobile.

Spaziava il suo campo d’azione fra la pianura Campana e l’Irpinia e, forte di una nutrita schiera di malviventi, godendo di insospettate coperture e di protezioni altolocate, seminava dovunque terrore. - Il 2 aprile 1672 si pose sul capo del brigante una taglia di 3000 ducati. Tuttavia, ritenendo insufficiente il provvedimento, il 14 aprile successivo il Marchese di Crispano, Don Diego Soria, fu investito del titolo di Vicario Generale ed inviato, con 80 uomini armati, sulle tracce del bandito. -  Sulla morte dell’abate Cesare Riccardi le versioni sono contrastanti. - Di certo essa avvenne il 3 agosto 1672 presso Matera, e la sua testa fu portata a  Napoli sulla punta di un palo,  accompagnata da 60 soldati di campagna tutti a cavallo.                 Da un sito relativo alla storia  di Messina, ritroviamo Don Diego Soria con la carica di Straticò della citta, ma nel 1674 fu malamente cacciato dai messinesi. - Osservazione:  Non è stato possibile approfondire i racconti, di certo questo Diego Soria fu, verosimilmente,  una figura rilevante nello scenario  politico militare dell’epoca  di dominazione spagnola, anzi è più che probabile la  sua nazionalità ispanica.

 

Taverna e vico Crispano nella città di Napoli

(estratto da siti internet)

 

Tra il 600 ed il 700,  a Napoli esistevano delle locande, frequentata da molte genti,  in cui si poteva ascoltare la musica popolare,  tra le più  famose vi erano quella del “Cerriglio”  e quella  degli “Incarnati di Crispano”.   Da un sito internet spagnolo,  si  evince  che  la  taverna  era ubicata nel Borgo S. Antonio e “extramuros” di Porta Capuana.  - Attualmente, a Napoli,  una stradina del Borgo di S. Antonio e denominata proprio Vico Crispano. Osservazioni:  non si conosce il significato della denominazione  “Agli incarnati di Crispano”.  -

Vico Crispano  è ubicato vicino Porta Capuana  (verso  Piazza Carlo III),  quartiere San Lorenzo,  praticamente è il Vico che collega Piazza Volturno a Via S. Antonio Abate.  

Notizie di fonte popolare

 

In Crispano esisteva un fiorente mercato delle uova e polli,  si dice che detto mercato fosse  talmente  importante che,  le quotazioni internazionali   delle uova e/o dei polli venivano fatte a Crispano;  - L’elemento principale era costituito dai cosiddetti  “viaticali”, in  pratica  una  sorta  di carovanieri,   che raggiungevano le fredde montagne dell’appennino centro meridionale, fu soppresso in epoca fascita,  si ignorano le cause di detta soppressione.

Notizie curiose

Compagnia Teatro Umoristico " I De Filippo " 

" L'abito nuovo "

 

di Eduardo De Filippo, da una novella di Luigi Pirandello [Eduardo ,Peppino e Pietro Carloni stagione 1936-37]

TRAMA: Michele Crispano, vive da solo con la figlia Assuntina,abbandonato dalla moglie una giovane cavallerizza che proprietaria di un circo e' diventata molto ricca.  La ragazza sta per sposarsi con il figlio di un avvocato, ma quando la madre, di cui sono noti i facili costumi, si rifà viva scoppia lo scandalo e il giovane non vuole piu' sposare Assuntina. Accade però  una disgrazia: la cavallerizza muore uccisa dai suoi cavalli, e Assuntina diventa l'erede di ingenti ricchezze. E quando Crispano vede la figlia indossare i gioielli della madre, capisce di non essere stato capace di conservare la purezza della ragazza e muore d'infarto.   

 

L’evoluzione urbanistica.

  (Geom. Salvatore Giuseppe Savariso)

 

Analizzando la sagoma sotto riportata, si percepisce che in passato furono sottratte per disparati motivi, a favore dei confinanti comuni, delle consistenti fette di territorio, restringendo così l’attuale consistenza in appena due kmq.

Dalla  documentazione in nostro possesso,  si evince l’evoluzione, nel corso del tempo,   della massa edilizia e delle principali strade.  Verso la fine del 1200, vi erano poche costruzioni stabili,    per la maggior parte  ubicate presso aree alberate, ma di natura fertile,  le località  “ad Grassum” e “ad Magnellum”  ne sottendevano quest’ultimo aspetto.   Un’altra località, “ad Piscinam”,   evocava  la probabile presenza di specchi d’acqua,  l’unica strada  pubblica  passava per   “ad Arcum”  ossia   Piazza Trieste e Trento.  - Le notizie più remote relative alla  Chiesa di San Gregorio Magno risalgono agli inizi del  XIV secolo.  - Tra il   XV e XVI secolo la popolazione non superava le duecento unità, quindi persisteva la scarsa edificazione,  sicuramente   concentrate intorno alla località  “Arcum”. 

 Lo status di piccolo centro è durato fino al 1600, quando gli abitanti superarono  le 400 anime, quindi in questo secolo s’incrementa l’attività edilizia.  - Con  la fine del  XVIII secolo si ha l’attuale perimetrazione del vecchio centro, con l’unica costruzione “extra urbana”   in  località  Taverna di S. Anna,   nei pressi di Frattamaggiore.                   

La strada di maggior  traffico era quella che collegava Caivano a Frattapiccola, questa senza soluzioni di continuità, passando per  la piazza di Crispano,  si dirigeva ad est  verso Caivano (Via Roma)  e ad occidente in direzione di Frattaminore  (via Frattapiccola).   A quel tempo;   la Strada Provinciale Caivano–Aversa e Via Provinciale, non esisteva,  anzi l’attuale Piazza Falcone e Borsellino era detta località  “il Trivio”,   poiché,  vi  era un incrocio di sole tre strade,   vale a dire:  Via Lutrario,  Via Cardito,  e Via Pizzo delle Canne.   - Con il  XIX secolo registriamo la costruzione dell’attuale cimitero. 

Nel  900  l’assetto urbanistico si delinea definitivamente, anche se  prima del 1960 le costruzioni erano ancora  concentrate presso il  vecchio centro, con  sporadiche edificazioni esterne,  in questo periodo la strada che collega Frattamaggiore con Crispano non esisteva,  la ramificazione stradale, principale,  era:  a nord   la Caivano-Aversa  e  a sud la Cardito Frattamaggiore,  congiunte da Via Lutrario-Via Provinciale.

L'attuale conurbazione,   iniziata negli anni sessanta e proseguita negli anni settanta, ha trovato la definitiva configurazione  a cavallo tra gli anni ottanta e  novanta.    Al 2003, lo stato attuale vede,  un quasi azzeramento della superficie agricola a fronte della totale urbanizzazione  del  territorio.            

 

Sagoma di Crispano con indicazione dell’originario nucleo abitativo

 

Ultimo aggiornamento: 01-06-04