Archivi

01-06-04

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Gli  Archivi storici

(estratto da sito internet)

 

 

Soprintendenza Archivistica per la Campania

Via San Biagio dei Librai, 39

Palazzo Marigliano - 80138 Napoli

tel. 081/203110 / 5516120 - Fax 081/5517115  

Archivio Storico Municipale

 

L'archivio da cui si deve partire per questo viaggio nella memoria documentaria della città, non può che essere quello che riflette la storia dell'amministrazione di Napoli, da quando era la "fidelissima" capitale vicereale, poi la nobilissima capitale del Regno borbonico, la settecentesca "Napoli città gentile", fino alla Napoli del XX secolo: l'Archivio Storico Municipale.

La sua nascita si colloca tra XV e XVI secolo. Ma la sua sorte è fino ad oggi caratterizzata da un infausto destino.

Scampato alla furia rivoluzionaria del 1647, riordinato e regolamentato nel XVIII secolo, già nei primi decenni dell' '800 era descritto come una raccolta di "frantumi non dissimili dalle immondezze".

Negli ultimi decenni dell'Ottocento Bartolommeo Capasso, pur tra altri impegni di responsabilità (dirigeva tra l'altro l'Archivio di Stato di Napoli) si prodigava alla fondamentale opera di riordinamento elaborando il "Catalogo delle scrittture dell'Archivio Municipale di Napoli". Successivamentte anche Alessandro Cutolo si rivolgeva alla cura di questo archivio; a lui si deve, ad esempio, la compliazione dei "Parlamenti Generali" del periodo vicereale.

Neanche questi interventi arrestarono la desolante rovina di tante migliaia di documenti che oggi lamentiamo e che va attribuita ai vandali che, nella notte del 4 marzo 1946, dettero fuoco a molte carte preziose che erano state messe in salvo dagli eventi bellici nei sotterranei del Maschio Angioino. Si sono salvate, tra le fonti più antiche, i volumi del Tribunale della Fortificazione (1564-1805); il fondo Gabelle e Arrendamenti (1526-1817); gli Atti della Deputazione del Donativo (1707-1738); gli atti dei Cinque e Sei, organo di governo dei seggi nobili (1723-1763).

Ecco un caso esemplare di ignoranza che ha spinto gli uomini a cancellare, con la distruzione di migliaia di volumi, tanta parte della storia patria. Oggi finalmente la Soprintendenza, con una speciale commissione comunale, è al lavoro per valorizzare al massimo in una sede autonoma l'archivio Storico della città, che, pur tra tante menomazioni, è una fonte sempre vitale per lo studio della sua storia urbana, sociale, demografica, economica.

E a cura della Soprintendenza si svolge pure un lavoro volto alla valorizzazione della documentazione del "Tribunale della Fortificazione", di prossima pubblicazione

Archivio Storico Municipale

Piazza San Gaetano

San Lorenzo Maggiore

80138 Napoli

tel. 081/5536619  

Archivio Storico Diocesano

 

 Al susseguirsi delle vicende della storia politica civile di Napoli, si accompagnano le vicende della storia della sua Diocesi il cui archivio è da considerarsi esistente fin dal XIV secolo. Si caratterizza per i fondi degli atti originali dei Sinodi (1565-1888); gli Atti del Tribunale del Santo Ufficio che abbracciano due secoli a partire dalla metà del '500.

Una fonte particolarmente preziosa è quella dei carteggi dei cardinali (Sisto Riario Sforza, Guglielmo Sanfelice, Alessio Ascalesi. Altra documentazione ricca per molti settori di ricerca è quella contenuta nei 226 volumi di atti delle Visite Pastorali (1542-1956). E' utile la consultazione degli Archivi dei Seminari, che risalgono alla metà del XVII sec., per l'analisi della formazione intellettuale, spirituale e civile del Clero. Molti archivi parrocchiali sono aggregati all'Archivio Diocesano per una più sicura conservazione. E' in corso di riordinamento il fondo Acta Civilia, che hanno inizio nel 1470 circa. Tra le pergamene più pregiate si indicano le 136 pergamene del Monastero di Donnaregina e il fondo del Collegio degli Ebdomadari.

 Archivio Storico Diocesano

Largo Donnaregina, 22

80138 Napoli

tel. 081/299675

orario: lun-ven 9-12.30  

Archivio Storico del Banco di Napoli

 Per gli specialisti della storia della banca e del credito, ma anche per il grande arco di ricerche che apre alla storia economica, alla storia sociale, dell'architettura, dell'arte, della musica, è fonte unica quella dell'Archivio Storico del Banco di Napoli.

 Costituito come archivio generale da Ferdinando I di Borbone nel 1819, nel 1950 ha preso la denominazione di Archivio Storico, che raccoglie tutte le scritture dei banchi pubblici dei luoghi pii che tra il XVI e il XVII secolo con diversi scopi filantropici dettero vita al Monte di Pietà, al Monte dei Poveri, al Banco della SS.Annunziata, al Banco di S.Maria del Popolo, al Banco dello Spirito Santo, al Banco di S.Eligio, al Banco di San Giacomo e Vittoria. Nel 1794 Ferdinando IV di Borbone riunì tutti i pubblici istituti in un Banco Nazionale di Napoli che, dopo diverse trasformazioni, nel 1808 con il Murat dette vita ad un Banco delle Due Sicilie, con i rami della Cassa di Corte e della Cassa dei Privati. Con l'Unità si hanno il Banco Regio dei Reali Domini al di là del Faro che nel 1860 prese il nome di Banco di Sicilia, mentre il Banco delle Due Sicilie divenne Banco di Napoli (che dal 1866 fu anche istituto di emissione). Nel periodo fascista il Banco di Napoli sarà dichiarato istituto di credito di diritto pubblico.

I suoi fondi documentari possono essere divisi in scritture patrimoniali e apodissarie, rispettivamente riferite alla vita interna dei banchi, o ai rapporti che essi ebbero con la clientela. Fanno parte del patrimoniale le conclusioni, i dispacci, le rappresentanze, gli ordini, che rispecchiano la gestione dei banchi. Vi sono pure i Giornali, le Pandette, i libri maggiori di terze, cioè rendite dei beni di proprietà dei banchi, gli arrendamenti, i fiscali, le adoe, cioè rendite di tributi e imposte feudali. Gli apodissari sono i libri dei conti, dei depositi effettuati dai clienti e sono costituiti dalle fedi di credito e dalle polizze. La fede di credito era titolo negoziabile e girabile, surrogato della moneta, che fu invenzione dei banchi pubblici napoletani dalla metà del secolo XVI. Le polizze servivano al depositante per disporre della somma accreditata

 Caratteristico modo di conservare queste scritture erano le filze, cioè una raccolta di carte infilzata con del filo di ferro e sospesa al soffitto. Successivamente le carte furono raccolte in volumi.

Nella collezione si conservano anche 236 pergamene con gli originali degli atti notarili o di privilegi di regio assenso riguardanti il Banco della Pietà. Soltanto trent'anni fa è stata rinvenuta una collezione di filigrane che va dalla fine del XVI sec. ai giorni nostri.

L'Archivio si articola in 160 stanze e le fedi e polizze possedute si calcolano in circa 250 milioni di pezzi. Tutti sono fonte per una miniera appena sfiorata per la storia del Mezzogiorno.   

Archivio Storico del Banco di Napoli

Via dei Tribunali, 213

Palazzo Ricca

80138 Napoli

tel. 081446685

orario: lun-ven 9.30-13.30/15-16

 

 

Ultimo aggiornamento: 01-06-04