Archivio
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Mai più guerre preventive...
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Incendio in fabbrica. Muoiono due operaie. Una era "bambina"
Giovanna Curcio non aveva ancora sedici anni. A chi le chiedeva cosa faceva rispondeva studentessa. Ma nella realtà lavorava in un laboratorio tessile di Casalbuono in provincia di Salerno. Ieri Giovanna ha trovata la morte in quel laboratorio che ha preso fuoco poco dopo le 10,30.
Con lei ha
perso la vita una donna di 49 anni che lavorava nella fabbrica da poco
tempo. Ora sono in corso accertamenti per stabilire le cause dell’incendio
e soprattutto per stabilire la regolarità della posizione lavorativa delle
due vittime, soprattutto quella di Giovanna.
Liberazione, giovedì 6 luglio 2006
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L'Europa. In Belgio il governo vuole che tutti i documenti siano standard e in formato aperto Il Belgio rifiuta Microsoft
Nel 2008, a partire dal mese di settembre, tutte le comunicazioni interne del governo belga useranno un formato standard per lo scambio di file; qualsiasi software, anche gratuito, potrà quindi leggere i documenti senza avere bisogno di Microsoft Office. Questa proposta, che verrà approvata venerdì 29 giugno dal consiglio dei ministri, apre le porte a una larga diffusione del software libero nelle pubbliche amministrazioni. COSA VUOL DIRE ODF - Si chiama OpenDocument Format ed è, come dice il nome stesso, il formato basato su una tecnologia aperta e pubblicamente accessibile sia agli utenti, sia ai programmatori. Ancora più rilevante è il fatto che l'OpenDocument sia stato definito l'unico standard per tutti i documenti di ufficio, dai testi ai fogli di calcolo, dai diagrammi e grafica alle presentazioni. ANTI-MICROSOFT - L'OpenDocument è una alternativa libera e gratuita ai formati proprietari di Microsoft Office che possono essere scambiati solo tra chi è in possesso della suite. La scelta dell'azienda è stata quella di non rendere Office compatibile con lo standard, ma di creare un nuovo formato proprietario simile all'Odf. La situazione resta quindi immutata in casa Microsoft, nonostante stiano avvenendo diverse migrazioni da Office a OpenOffice, la versione conforme e gratuita del software dedicato alla produttività d'ufficio. IL PANORAMA FUTURO - La scelta di aderire a un formato aperto evita di essere vincolati a un singolo software senza avere certezza di poter accedere ai documenti nel lungo periodo. I programmi in grado di leggere e scrivere file in Odf saranno liberi e utilizzabili gratuitamente, permettendo così un notevole risparmio per le pubbliche amministrazioni; infine la compatibilità, garantita tra le diverse piattaforme, sarebbe totale. Considerati questi vantaggi, l'Unione Europea promuove l'uso dell'OpenDocument, nonostante non siano state ancora presentate delle normative; ma l'iniziativa del Belgio, la prima nel nostro continente, influenzerà le politiche governative, e già Francia e Danimarca stanno considerando l'ipotesi di seguirne l'esempio.
Corriere della Sera, Marina Rossi
28 Giugno 2006
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Referendum, il trionfo del No salva la Costituzione.
Vincono i No, con il 61,7% (escluso il voto degli italiani all'estero), contro il 38,5% dei Sì. Affluenza al 53,6%: dopo dieci anni l'Italia torna al superamento del quorum. Elemento che è giusto sottolineare, un segno importante di partecipazione democratica. Al Nord la percentuale più alta dei votanti, il 60,4%. Nell'Italia centrale è andato alle urne il 57% degli elettori, al Meridione ha votato il 42,6% degli elettori, il 44,3% nelle isole. E' l'Emilia Romagna la regione in cui si registra l'affluenza più alta, con il 64,3%, seguita dal Veneto, con il 62,2%.
Crispano, 27 Giugno 2006
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Auguri Italia per il tuo nuovo Presidente antifascista. XI Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano
Biografia La Resistenza e la militanza nel PCI Nel 1942, a soli diciassette anni, fondava un gruppo antifascista e comunista che nel corso della Seconda guerra mondiale prenderà parte a numerose azioni nella resistenza contro i nazisti. Nel 1945 aderì al Partito Comunista Italiano, di cui fu segretario federale a Napoli e Caserta. Due anni dopo, nel 1947, si laureava in giurisprudenza all'Università di Napoli, con una tesi di economia politica. Eletto deputato nel 1953 (e successivamente sempre rieletto, nella circoscrizione di Napoli), divenne responsabile della commissione meridionale del Comitato Centrale del PCI, di cui era diventato membro a partire dall'VIII congresso (1956). In quell'anno, tra l'ottobre e il novembre, si consumò da parte dell'URSS la repressione dei moti operai ungheresi, che la dirigenza del PCI condannò come controrivoluzionari. Napolitano, nella sua autobiografia politica "Dal Pci al socialismo europeo", parla del suo "grave tormento autocritico" riguardo a quella posizione, nata dalla concezione del ruolo del Partito comunista come "inseparabile dalle sorti del 'campo socialista' guidato dall'Urss", contrapposto al fronte 'imperialista'. L'Unità arrivò persino a definire gli operai insorti "teppisti" e "spregevoli provocatori". In quel periodo, non tutti nel comunismo europeo condivisero quella scelta, tanto che la Cgil (come fece in Francia un gruppo di intellettuali) consumò uno strappo notevole, affermando che quella di Ungheria era da considerare una legittima rivoluzione, e che nel comunismo si dovevano aprire le prospettive di una apertura democratica. Questa contraddizione interna diventava ancora più evidente dal momento che il VIII Congresso del Pci si era svolto all'insegna della "via italiana al socialismo" come via democratica e nazionale, con il principale apporto di Giorgio Amendola, di cui Napolitano si considerò sempre un allievo.
Gli incarichi nel partito Tra il 1960 e il 1962 è responsabile della sezione lavoro di massa; successivamente, dal 1963 al 1966, è segretario della federazione comunista di Napoli. Dopo essere entrato, a partire dal X Congresso, nella direzione nazionale del partito, dal 1966 al 1969 diventa coordinatore dell'ufficio di segreteria e dell'ufficio politico del Pci. Tra il 1969 e il 1975, si occupa principalmente dei problemi della vita culturale del paese, come responsabile della politica culturale del PCI. Il suo libro 'Intervista sul PCI' con Eric Hobsbawm (Laterza 1975) ebbe un grande successo, con traduzioni in oltre 10 paesi. Nel periodo della solidarieta' nazionale (1976-79) fu portavoce del PCI nei rapporti con il governo Andreotti, sui temi dell'economia e del sindacato. Negli anni '70 svolse una grande attivita' all'estero, tenendo conferenze negli istituti di politica internazionale in Gran Bretagna, in Germania e (cosa all'epoca assai straordinaria per un politico italiano) nelle Universita' degli Stati Uniti (Harvard, Princeton, Yale, Chicago, Berkeley, SAIS e CSIS di Washington). Dal 1976 al 1979 fu responsabile della politica economica del partito, mentre dal 1986 ne diresse la commissione per la politica estera e le relazioni internazionali. Alla morte di Berlinguer, Napolitano sfiorò la segreteria del Pci.
La transizione verso la socialdemocrazia europea Esponente della corrente moderata e socialdemocratica (capo cioè dei cosiddetti miglioristi), nel luglio del 1989 fu Ministro degli Esteri nel governo-ombra del PCI, da cui si dimise all'indomani del congresso di Rimini, in cui si dichiarò favorevole alla trasformazione in Partito Democratico della Sinistra. Più volte capogruppo alla Camera dei Deputati del PCI, dal 1989 al 1992 è stato parlamentare europeo.
Da Montecitorio al Quirinale Nel 1992 venne eletto Presidente della Camera dei Deputati sostituendo Oscar Luigi Scalfaro che era stato eletto Presidente della Repubblica Italiana. In quegli anni all'interno del PCI prevale, in politica estera, la linea di Napolitano di "piena e leale" solidarietà agli USA e alla NATO. Successivamente, Romano Prodi lo sceglierà come Ministro dell'Interno del suo governo nel 1996. In questa veste propone quella che diverrà nel luglio 1998 la Legge Turco-Napolitano, che istituisce i Centri di permanenza temporanea (CPT) per gli immigrati clandestini. Dopo la caduta dell'esecutivo guidato da Prodi, fu europarlamentare dal 1999 al 2004 tra le fila dei Democratici di Sinistra, e ricoprì in quella sede la carica di Presidente della Commissione Affari Costituzionali (AFCO), una delle più influenti del Parlamento Europeo. Il 23 settembre 2005 è stato nominato, contemporaneamente a Sergio Pininfarina, senatore a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Il 10 maggio 2006 è stato eletto undicesimo Presidente della Repubblica Italiana alla quarta votazione con 543 voti su 990 votanti dei 1009 aventi diritto. È il primo ex-comunista a salire al Colle nella storia della Repubblica.
11 Maggio 2006
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Crispano Il 25 Aprile 2006
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O' Partigiano... Presidente della Camera dei Deputati
"Dedico questa elezione alle operaie e agli operai". Così Fausto Bertinotti appena eletto presidente della Camera dei deputati. "Vorrei
prevalessero confronto e dialogo", sono state le prime parole del
neopresidente, che ha anche richiamato il 25 aprile citando Piero
Calamandrei e ha ricordato l'avversione "alla guerra e al
terrorismo" contenuta nella Costituzione, mentre tutti i deputati si
sono alzati in piedi con un lungo applauso quando ha invitato a
"piangere tutti insieme i soldati italiani uccisi a Nassiriya". ( La Repubblica, 29 aprile 2006 )
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I Seggi a Rifondazione: Camera 41 Senato 27
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Crispano Resisti, il
9-10 Aprile è vicino! Cari
cittadini, non
c’é più speranza? Non
è un atteggiamento negativo interiore, ma
nell’interrogazione c’è provocazione. Sembra,
ancora una volta, finita quella speranza che noi Comunisti avevamo riposto
nel governo Istituzionale, certi della tutela nelle Istituzioni degli
interessi del popolo tutto. Ed
invece, cosa è successo? Siamo
stati proiettati nella direzione di un periodo buio, ombra di un degrado
sociale e culturale. Di
chi è la colpa? I
fascisti ed il centro destra direbbero del comunista-diessino Esposito e
della sua giunta, noi
diciamo della Destra e del suo odio. La
sofferenza e la precarietà figlia degli operai e la mancanza di
progettualità madre degli artigiani
e dei commercianti di questo paese è nulla rispetto all’odio per
l’avversario politico. Solo
voi Cittadini potrete il 9-10 Aprile dire se state meglio oggi o quando
governava, con tutti i suoi limiti, il nostro Sindaco Carlo Esposito,
quello democraticamente eletto. Il
parere è comune, ovviamente! Allora,
paghiamo le nostre tasse per dare sostegno a chi vuole fare della Casa
Comunale un terreno di rivincite personali e carriere astratte? La
Destra locale, con la complicità di alcune individualità, sia politiche
che istituzionali, è stata capace di distruggere un progetto di vita, il
futuro e l’identità di un Paese. Questo,
forse, solo per un pugno di voti! Stiamo,
semplicemente, assistendo alla lite di due genitori che,
involontariamente, distruggono il futuro dei propri figli con le loro
azioni di odio reciproco. Solo
così si spiegano alcune gesta folli: distruggendo
ogni speranza di crescita sociale, politica, economica e culturale per il
nostro paese, la Commissione Straordinaria ha revocato con due sole
delibere tutto il lavoro svolto negli ultimi cinque anni per il decollo
della zona industriale. Si
ammazza la gente, il futuro di un popolo e poi si dice di una certa
“Camorra”. A
voi popolo di Crispano chiediamo: Quali sono le priorità di un paese che
nutre il senso della collettività? Questo
paese con i suoi operai, artigiani, commercianti e piccoli imprenditori
aspetta dal 1978 quella che ora, certamente, è
divenuta l’isola che non c’è. Allora,
quali sono i veri motivi? Chi sono i veri mandanti? Se
ci sono delle responsabilità amministrative di alcuni singoli, perché
non perseguirle senza distruggere lo sviluppo politico-economico di un
paese? La
zona industriale è l’unica nostra speranza per un futuro migliore: con
essa si va oltre lo scioglimento, senza di essa si creano le premesse per
un nuovo scioglimento. Cara
Istituzione Comunale così, sicuramente, state favorendo gli
speculatori… quelli
che… questo bramano, quelli che… lucrano sulla burocrazia e si
arricchiscono sulle disgrazie degli ultimi sulla terra. Cosa
occorre fare per non lasciare istituzionalizzare nel popolo di Crispano
l’idea che hanno fatto bene tutti quelli che, operai o imprenditori,
sono andati via da questo paese? Resistete,
la Liberazione è vicina! Al
9-10 Aprile l’ardua sentenza.
Crispano, 25 Marzo 2006 Cennamo Biagio
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Osservatorio Italiano sull’Azione Globale contro l’AIDS
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La Rivoluzione è vicina! Hasta la victoria siempre!
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L'Islam è Donna.
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www.opartigiano.it
Crispano, Il 25 Aprile 2006
Quello del 25 e 26 Giugno 2006... Non è un Referendum come gli altri
Il 25 e 26 giugno 2006 il Popolo Italiano sarà chiamato alle urne per lo svolgimento del Referendum costituzionale. In ogni società, la scelta sulla Costituzione è una scelta politica suprema nella quale si mette in gioco il destino e l’identità stessa di un popolo organizzato in comunità politica. Il referendum che si svolgerà nel giugno del 2006 è un referendum Istituzionale, paragonabile soltanto a quello del 2 giugno 1946 nel quale il popolo fu chiamato a scegliere fra Monarchia e Repubblica. La controriforma della Costituzione, approvata dalla maggioranza di centro-destra nel novembre del 2005, non riscrive soltanto l’intera II parte, ma pregiudica l’impianto della Costituzione italiana nel suo complesso. La “devolution” è soltanto un aspetto. La riforma cambia completamente la forma di governo e mette in discussione anche i diritti fondamentali dei cittadini.... [ continua ]
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Dalla rete nella rete: Pillole dal BLOG di www.diamocideltu.net
E' nato.
Le ultime parole famose...
(ANSA) -ROMA, 19 APR 2006- Lo staff di Bertinotti respinge l'ipotesi di una contrattazione tra la presidenza della Camera per il segretario del Prc e dei ministeri. ''Chi pensa che per Rifondazione la presidenza della Camera possa avere compensazioni con piu' ministeri non conosce la politica attuata dal Prc". Via del Policlinico ribadisce che "non puo' esserci una contrattazione tra una carica istituzionale e dei ministeri perche' la presidenza della Camera non puo' essere oggetto di nessuna trattativa".
Le osservazioni...
Il governo è nato. Peggio di così non poteva essere. Prodi e la sua area ulivista hanno 4 ministeri, i DS 9 e la margherita 7 RIFONDAZIONE COMUNISTA con il 7,5% ne ha 1. Ma guardiamo di cosa si tratta: ministero della solidarietà sociale (bella parola). In realtà è un ministero vuoto perchè svuotato non solo della delega al lavoro e alla previdenza sociale ma anche della delega alle politiche familiari...praticamente non vale nulla. I dati che ho esposto sono incontrovertibili e stanno a significare la precisa volontà di emarginare l'unica forza di sinistra della coalizione e di non applicare il programma concordato. Che delusione!!!!! Non so voi, ma come iscritto ed elettore di Rifondazione sono oltremodo indignato! Certo, immaginavo che l'elezione di Bertinotti alla Presidenza della Camera ci sarebbe costata qualcosa in termini di presenza nel governo, ma questa è una vera e propria presa per i fondelli. Altro che "guardiani del programma"...
...dimenticavo di aggiungere... per pura curiosità... Giuseppe Fioroni e Livia Turco sono... il primo laureato in medicina e chirurgia... e la seconda in lettere e filosofia... Quindi il medico nelle scuole (Ministero Istruzione).. e la filosofa negli ospedali (Ministero Salute).... Acuto! Come dire... a ciascuno il suo!!
www.diamocideltu.net
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Le Politiche del 2006 a Crispano
Crispano, è finalmente il 10 Aprile 2006. Sono le ore 3.00 pm, inizia lo spoglio. I politici locali accorrono, corrono su e giù per i corridoi, sono in fibrillazione. Con i visi pallidi aspettano. Sopraggiungeranno, dopo mesi di lavoro, conferme o revoche? Arrivano, finalmente, le prime schede e sono per Forza Italia, poi le altre, e sono ancora per Lui, il Cavaliere. Quindi, poche ore, ed ecco la conferma: è ancora il primo partito, anche se con meno voti del 2001. La politica locale è sconvolta. Sui seggi si discute animatamente. E’ un voto mediatico o di protesta locale? Il centro-sinistra ed il centro-destra che con tenacia operano nel locale reggono solo, il plebiscito è solo per Forza Italia: l’unico partito che a Crispano non ha né un rappresentante, né una sede politica e né un minimo di visibilità!! La politica locale perde la sua efficacia comunicativa e formativa: il piccolo paese è soffocato, attorcigliato dalla lunga coperta degli eventi televisivi. A questo risultato segue tanta meraviglia e delusione. Mentre Noi cercavamo di osservare che il “mondo” non è Crispano ed i suoi politici locali, che la gente è assente e distante dalla politica e della sua militanza, il Circo-lo di Alleanza Nazionale e dell’UDC, dopo che per anni hanno offuscato ed ignorato completamente Forza Italia, esponeva, degenerando verso il provincialismo e l’immaturità politica più depressa, una grande bandiera ed un cartellone con su scritto “Forza Italia 1° partito” . Volevamo ridere, ma la tristezza ha preso il sopravvento e ci siamo chiesti: sono cerimoniosi, tifosi o faziosi? Sono anni che, in silenzio, mirano ai voti di Forza Italia con la loro politica locale: mai un manifesto anche con il simbolo di Forza Italia né un solo volantino insieme al simbolo di Forza Italia. Ora, al contrario, improvvisamente, al momento dell’analisi dell’accaduto, nel momento della sconfitta locale e nazionale, ecco la differenza tra il Noi e Loro: una bandiera di Forza Italia che sventola nelle loro mani, nonostante tutto. Credeteci, siamo affranti, esausti di vivere in un paese in cui tifosi, faziosi e cerimoniosi, fanno politica e si propongo anche per governare le sorti del nostro paese. Affranti poiché senza un avversario politico serio e capace non c’è speranza: in democrazia le diversità si confrontano per migliorare e completare le individualità. Cari elettori tutti, c’è grande voglia di ringraziarvi per i vostri voti ma anche di chiedervi: ma Voi che fate per questo paese? Che intendete fare per il futuro dei Vostri figli? Come fate a non amare la terra che calpestate? Questa terra che... “Nei colori di una terra,
che da
sempre fu materna.
Nunzio Cennamo Crispano, 19 Aprile 2006
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Risultati Politiche 2006 CRISPANO
NEL LOCALE TIENE LA DESTRA.. ...E LA SINISTRA.
SFONDA FORZA ITALIA!!
L'UNICO PARTITO CHE... NON E' PRESENTE SUL TERRITORIO!
I RISULTATI
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9 - 10 Aprile 2006... La Liberazione.
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Presentazione del Libro "Oratorio per Lidice" di Rino Malinconico
Coordina: Arnaldo Maurino
Intervengono: Edoardo Sanguineti Peppe De Cristofaro
Reciteranno brani tratti dal libro: Gabriele Gesso e Alessandra Mirra
Esibizione musicale: Naila
Partecipa: Rino Malinconico
Venerdì 31 Marzo 2006 ore 18,30
Salone delle "Virtù" Federazione di Napoli PRC Via Pasquale Scura, 72
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Giulio se n'è andato.
RICORDANDO UN UOMO GIUSTO E LEALE Giulio Salierno
Quale è stato il punto di partenza del lungo percorso di vita di Giulio
Salierno è ormai cosa nota. Quel che ci interessa oggi è invece
sottolineare il fatto che Giulio aveva via via maturato una ragionata e
profonda consapevolezza della necessità di battersi sempre e dovunque per
una società senza classi e senza galere.
Egli aveva una chiara coscienza di classe ed era quindi un
Comunista. Ma era un Comunista che possedeva il dono di una passione
d'altri tempi, un uomo che si impegnava con umiltà e determinazione nel
suo lavoro, all'università e nel campo della ricerca scientifica, avendo
sempre come riferimento principale la classe a cui sentiva di appartenere
ed in particolare gli emarginati e i detenuti.
Qualcuno ieri ha provato a tesserarlo post mortem con Rifondazione, ma ciò
non è la verità. Sotto il profilo storico, ad esempio, egli sorrideva
ironicamente dell’ideologismo d’accatto che sempre accompagna le
strampalate teorie della non violenza, sottolineando invece che purtroppo
la violenza è insita nei rapporti sociali dominanti e che negarne la
funzione levatrice nei processi di emancipazione delle classi subalterne
serve soltanto per ingannare gli sfruttati. Così come, sul piano della
contingenza politica, tutti i suoi ultimi articoli giornalistici cercavano
di impedire che anche a sinistra venisse sottovalutata la drammatica
realtà delle carceri italiane e la necessità di reali e generalizzati
provvedimenti di indulto e di amnistia, sacrificandoli magari sui tavoli
di contrattazione interni all’Unione e mascherando tale svendita dietro
fumosi auspici per una ( impossibile) sollecita approvazione di un nuovo
Codice Penale.
Da oltre un anno Giulio collaborava con
A lui, che con i suoi lavori ha contribuito in modo eccezionale alla
creazione di un ponte tra la realtà delle galere e la società esterna,
dedicheremo
Ci auguriamo che nei prossimi mesi sia invece possibile dedicargli anche
quel Centro Sociale Pilota Polivalente che Giulio aveva progettato e che
aveva voluto lanciare insieme alla Papillon, raccogliendo su di esso il
sostegno di autorevolissimi esponenti della Cultura, della politica e del
giornalismo (Cerami, Albertazzi, Zincone, Franca Rame, e tanti altri).
Insieme avevamo individuato i locali dove costruirlo, a poche centinaia di
metri dal carcere di Rebibbia, e proprio un anno fa, davanti alla platea
strapiena del teatro Vittoria di Roma, lui e Don Luigi Ciotti avevano
“ammonito” alcuni Assessori ed ex Assessori capitolini a non mortificare
un progetto così semplice, bello ed utile, sia per i detenuti e gli ex
detenuti che per tutti i Cittadini di Roma.
Quel
progetto prevedeva anche la creazione di un centro di documentazione
multimediale che raccogliesse
tutti i più importanti lavori prodotti internazionalmente nel carcere e
sul carcere, ed è questa la parte del progetto che per prima vorremmo
realizzare, anche a costo di essere costretti a violare
Infine, a chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo vorremmo
soltanto dire che Giulio era una persona semplice e bella, una di quelle
figure che sapeva unire intelligenza e passione in ogni cosa che faceva.
Noi detenuti della Papillon continueremo a volergli bene e a ricordarlo
nelle cose che tentiamo di fare ogni giorno, dentro e fuori dalle galere.
A tutti chiediamo di ricordarlo anzitutto come un uomo che sapeva lottare
anche con il sorriso per una società senza classi e senza galere.
Associazione Culturale Papillon-Rebibbia onlus Sede legale, Piazza S.M. Consolatrice 13, - 00159 Roma
Sede di Lavoro, via Raoul Chiodelli 103/105 Roma
Tel. 06. 224406 Cell. 3343640722 - 3280213759 Sito web: www.papillonrebibbia.org
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A.N.S.I.
C.C. di Crispano
Strada Provinciale Crispano-Frattamaggiore
CRISPANO ( NA ) Tel & Fax 081 8346605
e-mail: crispano@ansi.it
sito web: www.ansi.it
Invito
Viaggio nella Memoria
Presentazione del
Libro Oratorio per Lidice
Presentano l'Autore Nicola Pascale (Presidente Nazionale dell'ANSI) Claudio Mola (Docente di Matematica)
Vincenzo Sarracino (Ordinario di Pedagogia Generale e Sociale -Seconda
Università di Napoli-) Letture Eduardo Roccatagliata e Claudio Casaburi
Coordina Nunzio Cennamo
Filmati, Suoni e Mostre sul tema
– Sala Consiliare – Via Pizzo delle
Canne
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Crispano Giovedì 16 Febbraio 2006 Ore 18,00
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Il Confronto delle idee...
è il futuro del paese
La Comunità Europea, Ente formatrice e distributrice di risorse Educative
e Produttive dal 2000 al 2006, con l’Istituzione dei PON, ha letteralmente
rivoluzionato la Cultura del governare e dell’operare in Italia. La
Cultura dei Progetti è ormai così innervata nell’agire e nel programmare
di quasi tutti i governi, sia nazionali che locali, che quasi sembra
inimmaginabile un’altra strategia o meglio un altro metodo.
La progettazione del Nuovo, anche a Crispano non può nascere, ovviamente,
nell’ambito del vecchio Centro-Destra, una coalizione che già ci ha mal
governato, come tutti (o quasi) ben ricordano. Né può nascere nell’ambito
del Centro-Sinistra così come è stato, senza cioè modifiche profonde del
suo modo di pensare e di agire. Il punto è che occorre cambiare la
politica, nel senso che occorre mettere al centro la partecipazione, la
trasparenza, la centralità dei diritti di cittadinanza per tutte e tutti.
E per prima cosa, occorre individuare con esattezza dove sta il
“problema”, dove si annidano limiti e insufficienze; ovvero come in tutti
i progetti occorre iniziare dalla fase di Analisi.
Alla luce di questa prospettiva, provate ad immaginare che tra la vecchia
Maggioranza di Centro-Sinistra e la Commissione Straordinaria ci sia, da
subito, una sorta di confronto sui metodi e le metodologie da applicare
per indurre nel sistema dei dipendenti pubblici un insieme di regole (un
protocollo) utili ed indispensabili nell’agire quotidiano. Allora, in
questo confronto, o sfida, l’uno potrebbe dimostrare all’altro come o dove
si è sbagliato o anche se non si è sbagliato affatto.
Come in una sorta di laboratorio si potrebbe realizzare un nuovo
esperimento
rivolto all’educazione per una
"nuova alternativa
democratica". In altre
parole, la pratica concreta che vige nella macchina comunale potrebbe
essere monitorata, sottoposta ad analisi e fornire la base per proposte ed
interventi di “avanzamento”. Quindi, il dato empirico potrebbe essere
monitorato e poi incluso in un anello di controreazione capace di partire
dal primo, per inferire poi ipotesi decisionali, prima di produrne un
secondo e così via.
Esplicito con un esempio. Il climatizzatore di casa vostra misura la
temperatura nella stanza, la compara con quella desiderata e poi “decide”
di pompare area fredda o calda in funzione della necessità operativa. Poi
il tutto si ripete, con continuità, fino al raggiungimento dell’obiettivo.
La Casa comunale è la casa di tutti i cittadini. A questo enunciato
occorre far corrispondere una tensione reale a renderlo vivo e concreto.
Comprendetemi, ma non riesco ad immaginare che questo nuovo governo
commissariale del paese non sappia raccogliere gli elementi positivi già
presenti nella precedente maggioranza Esposito, e li moltiplichi in
direzione di una effettiva certezza del diritto e dell’attuazione dei
valori Costituzionali, quelli nati dalla Resistenza, quelli antifascisti.
E a tal proposito suggerirei a tutto il Centro-Sinistra crispanese di
chiedere alla Commissione Straordinaria un evento non straordinario: la
consegna di una copia della Costituzione Italiana a tutte le famiglie di
Crispano.
Al Centro-Destra, invece, che ha governato e poi è stato governato ricordo
la definizione di Democrazia di Aristotele: “Il presupposto della costituzione democratica è la libertà, tanto che si dice che solo con questa costituzione è possibile godere della libertà, che si afferma essere il fine di ogni democrazia. Una delle caratteristiche della libertà è che le stesse persone in parte siano comandate e in parte comandino. [...] Questi dunque sono i caratteri comuni a tutte le democrazie, e da quella che unanimemente si concorda essere la giustizia secondo i canoni democratici (cioè che tutti abbiano lo stesso secondo il numero) deriva quella che più di ogni altra sembra essere democrazia e governo di popolo. L’uguaglianza consiste nel fatto che non comandino più i poveri dei ricchi, che non siano sovrani i primi soltanto, ma tutti secondo rapporti numerici di uguaglianza. E questo sarebbe l’unico modo per ritenere realizzate l’uguaglianza e la libertà nella costituzione.”
Nunzio Cennamo Crispano 12 Febbraio 2006
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Un altro mondo... è possibile!
La Felicità. La Felicità è Musica?
La musica non è l'Eterno,
ma è molto di più di questo giorno che sta
passando;
ma è molto di più di questo spazio in cui
sto vivendo. chiunque tu sia.
Franco Simone
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I Compagni di Aversa... ..sono in movimento!
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Come destreggiarsi tra due modi diversi di comandare di Francesco Alberoni
Vi sono delle persone che, in qualsiasi ambiente sociale vengano messe, dopo un certo periodo di tempo diventano dei capi. Ma possono farlo in modo totalmente, radicalmente opposto. Le persone del primo tipo si impongono, senza nemmeno che gli altri se ne accorgano, perché sanno risolvere problemi che appaiono insolubili, vedono possibilità dove sembra non ci sia nulla da fare, inventano soluzioni a cui nessuno ha mai pensato, indicano una meta vincente. Inoltre, sanno parlare, sanno trattare con la gente, sanno convincerla, motivarla, elogiarla e rimproverarla in modo equo. E, nei momenti di pericolo, non scappano, affrontano il nemico e le difficoltà senza paura. Guai al generale che si mostra incerto e dubbioso. Per questi motivi la gente si rivolge a loro, li ascolta, li segue. Questo tipo di capi naturali puoi metterli in mezzo a un deserto, da soli, e dopo poco avranno raccolto attorno a sé una banda, organizzato un villaggio, una scuola, un'impresa turistica, ma qualcosa avranno fatto. Non è detto poi che conservino a lungo il loro potere. Alcuni si battono per farlo. Altri, pensiamo a Garibaldi, finita l'impresa, lasciano. Il secondo tipo di persone che diventano sempre dei capi sono esattamente l'opposto delle prime. Mentre queste sanno creare dal nulla le cose, costoro invece hanno bisogno che esista una struttura, un'impresa, un ente, una fondazione, una qualsiasi entità in cui ci siano delle cariche da occupare. E allora a poco a poco danno la scalata, con alleanze, intrighi e tradimenti, aiutando uno ad arrivare in un certo posto, facendo un favore a un secondo, ricattando un terzo, diffamando o minacciando chi giudicano pericoloso, corrompendo gli altri, finché non riescono ad avere la nomina desiderata. Allora eliminano immediatamente tutte le persone autonome, capaci di pensiero indipendente e si circondano di complici. Non gliene importa nulla di come funziona ciò che governano, gli interessa solo tenere stretto, non mollare il potere conquistato. Naturalmente le persone di questo tipo si trovano più facilmente nel settore pubblico o para-pubblico, perché nelle imprese private presto o tardi devono rendere conto dei risultati. Naturalmente fra questi due casi estremi vi sono tutti i casi intermedi. Però è bene ricordare i tipi puri perché, quando incontrate una persona ad un posto di comando, domandatevi sempre se si avvicina più al primo tipo o più al secondo. È utilissimo saperlo.
06 Febbraio 2006
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Io non sono un moderato
Se cercate un moderato state attenti a votare per me,
Dario Fo Primarie dell'Unione a Milano, 29 Gennaio 2006
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Partito della Rifondazione Comunista Circolo "Nunzio Cennamo" Via Provinciale Crispano (NA)
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