Men                 si è,  La libertà non è uno spazio libero, la libertà è partecipazione.                           Ta

                  Meno si è, meno si esprime la propria vita. Più si ha, più è alienata la propria vita.           

 

L'impatto dei media sulla vita politica e sociale ci pone l'interrogativo di come la mente si rappresenti oggi nell'ambiente esterno.
La società si delinea come uno spazio attraversato da processi comunicativi che si espandono a cerchi concentrici quasi sconfinanti verso un punto di non ritorno; spazio che viene continuamente rifigurato attraverso "giochi linguistici" proiettati verso la costruzione di nuovi mondi, virtuali e non, in un continuo movimento adattivo degli uni con gli altri. In questo spazio la logica dell'accumulo o del possesso cede il passo alla logica della dispersione e della continua mutevolezza degli esseri che ritrovano nella memoria la loro origine e il motore d'avvio per progettare risposte, soluzioni, trasformazioni.

          

                             

     

 

G.G.

 

In uno spazio-tempo

popolato di oggetti umani plastici,

tu, eri un bicchiere di cristallo.

Singolare e prezioso

per forma e materia.

Toccare la tua corona circolare

con moti armonici

ti mandava in risonanza,

vivendo slanci di vita acuti.

Fragile e puro,

sempre alla ricerca

di vino prezioso e forte,

degno della tua forza

in forma e materia.

Leggero, ti alzavi in volo,

quando mani sicure

ti afferravano con grazia,

mentre il vino ti colorava

profumando tutto intorno a te.

La tua purezza

ti ha condotto

verso mani non umane,

più degne,

che meglio sapranno

toccarti, alzarti,

guidarti e suonarti

per riempirti di vino santo.

 

9 Giugno 2022

 

 

Parigi in autunno

  

Nel tuo corpo elegante

la dolce proporzione

tra il dentro e il fuori,

la bellezza della cura del dettaglio,

la magnificenza dell'incontro

della natura con l'umano.

Vivi silente, eppure popoli le tue viscere

di urli tribali ed esistenziali.

I tuoi cunicoli sotterranei

sono pieni di culture di mondi antichi e moderni,

nel tuo volto la maestosa bellezza

dei tuoi perenni litigi interiori.

La forza della ragione,

lume di crescita,

si alterna e con fatica si miscela

alla follia della creazione,

matrice di bellezza e felicità.

Così vivi e ti trasformi,

ti trasfiguri nei tuoi opposti figli,

albergando, simultaneamente,

in un libero corpo nudo

e in un elegante abito,

in una leggera sfilata di alta moda

e in un testo di letteratura alta,

nel rigore dell'ingegno

e nei fluidi colori dell'impressionismo e dell'astratto,

nei caldi sapori della tavola

e nei duri conflitti di piazza,

in una musica malinconica

e in un urlo liberatorio.

Ti vivo nei viali alberati

dove le foglie sdraiate prendono il sole,

sei la palpabile esistenza dei miei pensieri.

 

25 Novembre 2021

 

   

Lontano

 

Veniamo dal tempo di sempre,

regalandoci sapore e forma,

insieme ci trasformiamo.

Siamo cristalli di sale

che consumano, lentamente

la vergine materia,

scolpendo anime rocciose

e dando sapori forti

a tenere creature mediterranee.

Dietro il vetro di questa finestra

l'immensità marina,

acqua fredda

che avvolge piedi nudi

caldi d'amore.

 

29 Aprile 2021        

 

 

Maradona

  

Girato di spalle

sei uscito dalla nostra vita,

come nelle tue uscite dallo stadio.

Il sogno è finito

l'arbitro ha fischiato.

Genio senza fine,

bambino vivace e fragile

a cui è stato consegnato il peso di questo mondo iniquo.

Sogno vivente,

vestito di mantello d'oro

sei diventato la voce degli ultimi

la gioia delle vittorie impossibili.

Dentro te

le anime di tutti noi.

Ci conoscevi ad uno ad uno,

ci possedevi,

gli stadi servivano a travasare i cuori.

Senza paura e senza tregua

hai creato bellezza, magia e lotta,

liberazione.

Diego Armando Maradona,

la tua umanità

seppur fragile

ha insegnato il valore della dignità,

la forza della libertà,

la voglia di vincere contro i potenti prepotenti.

A testa alta

hai prima abbracciato e poi preso in braccio

le tue figlie Argentina e Napoli

portandole fino al gradino più alto.

Hai difeso il tuo popolo strapazzato

con orgoglio, gratitudine e passione,

come un guerriero.

Stanco di mille battaglie

silenzioso

ti sei seduto.

Dolore e solitudine

hanno preso il sopravvento

ti hanno portato via da noi,

ancora una volta, per l’ultima volta.

Al tuo popolo

non resta che affidare ai figli

il tuo grande nome.

 

25 Novembre 2020

 

    

 

Anime nude e volti coperti

 

La vita a volte si srotola

come un tappeto rosso

sotto i piedi scalzi.

L'amore in noi cresce

come in un passaggio di stato

evolve, cambia forma ed energia,

come le meccaniche e le biologie,

si complessa e cresce,

si espande.

L'intimo silenzio

veste e spoglia

la verginità di una innocenza

che non smette di imbarazzarsi.

La bocca mima parole

in volti liquidi

mai coperti.

Il vapore stocastico della vita

partorisce particelle

nuove e disordinate.

La nascita

di imprevedibili anime vaporose.

 

15 Luglio 2020

 

  

 

 

Meta-Respiri

   

Quando senti l'amore

battere le mani,

ti senti come alla recita di un figlio

sul palco della vita,

orgogliosamente

miri e sospiri.

Supina sulla terra nuda

guardi le stelle in cielo.

Tra la terra e il cielo

una collina d'aria calda.

Quando l'aria si muove,

tocca e sposta.

Quando è ferma,

puoi respirarla

e sentirla dentro.

 

7 Febbraio 2020

 

 

 

 

L'attesa...

 

Il giorno stretto e lungo

si riempie di calma tempestosa,

nell'aria mi circonda

la presenza della tua assenza.

Su una giacca di pioggia

pantaloni di lana fredda

e scarpe di fatica,

mi incravatta l'eco della tua luce,

mentre in silenzio

disegno con cuore rosso

su fogli di lenzuola bianche

l'abbraccio dell'incontro

sotto un cielo di coperte.

 

6 Febbraio 2019

 

 

 

 

 

Anime ribelli

 

Ho sentito le tue anime

multiple e ribelli

risuonare

come uno schiaffo sulla guancia.

Ho letto la tua spirale ombelicale

ricca di tornanti golosi,

pericolosi archi temporali

affamati

di slanci ipotetici e ciniche realtà.

Navigo tra le tue ansie

ancorato alle mie certezze,

dentro e fuori il divenire,

tra compleanni passati e futuri

in anime che vogliono nascere.

      

6 Dicembre 2018

 

   

    

 

 

 

Chiocciola nata da un bacio di nuvole

tra cielo e terra,

custodisci l'amore.

Ti alzi in volo come un aquilone,

nuca all'indietro e il naso all'insù,

occhi chiusi e cuore spalancato.

Come una 'L' ti muovi tra cielo e terra,

tra padre e madre,

a te si attaccano le stelle cadenti,

a te si legano le lettere nella poesia.

Vivi in più dimensioni,

Là ti ho vista e letta,

Là mi sei salita in braccio,

tra cielo e terra,

come una 'à' che si siede sulla 'L'. 

 

7 Dicembre 2017

 

 

  

  

 

Casa

 

Archi di saperi antichi

si abbandonano con grazia

su colonne di rigore,

bellezza dell'ingegno.

Sotto il naso della storia

la bocca del futuro,

sopra uno sguardo di speranza.

 

 

22 Giugno 2017

 

 

 

    

 

Nevica

 

La neve arriva improvvisamente,

non sai fermare il suo tuffo ovattato

eppure sai leggere i suoi cristalli più intimi.

Vedi dalla finestra

coppie di fiocchi innamorati

che si prendono e rotolano felici,

prima di sciogliersi

nell'ultimo liquido abbraccio.

Sai aspettare alla finestra,

come una lacrima calda

appanni il vetro freddo.

Muta parli leggendomi,

piangi e ridi,

entri nella complessità senza bussare.

Basta un bacio

e alla vita canti la vita.

 

21 Gennaio 2017

 

 

  

 

 

 

29 Settembre

 

Capelli lisci che si arricciano sotto la pioggia,

 anima nuda che fuma una sigaretta

seduta al sole in un freddo e secco giorno di inverno.

 Sogni quel bambino che verrà

in un sorriso amniotico.

Asintoto, verticale sguardo verso il cielo

 orizzontale camminare verso il mare.

Sei la gioia oltre il campo di esistenza.

Sei come la mia follia.

Mi afferri l'anima e bevi il succo della complessità

 mangi l'amore e sputi le ovvietà,

 ridendo di chi ne è ormai schiavo.

 

10 Ottobre 2016

 

 

 

 

Vento caldo

 

Timido e forte,

invisibile e presente,

caldo e pieno di terra rossa.

Scioglie l'inverno e le notti di bora

come sale su strade, tetti e balconi.

Circonda i pensieri violacei,

bagna le labbra secche con sciroppo di comete.

Veste di oro rosso il respiro del grano

di argento la luna che si specchia nel mare.

La notte, ancora caldo per la doccia di sole diurno

culla dalla stratosfera,

asciuga con un telo di stelle,

batte i colpi del cuore

e sbatte porte e finestre.

Sa di buono, quando finalmente

scirocco, si spoglia e si spande nell'intinità della casa.

Cammina in punta di piedi,

accarezza e chiude le palpebre stanche,

manda un eco all'universo

che disegna un domani zuppo di ieri.

Sa di te,

che con labbra pronunciate

soffi tra i miei respiri

mentre soffri per l'attesa.

 

 

4 Luglio 2016

 

 

 

 

 

 

Buonanotte

 

Prima di dormire

stringo i tuoi versi tra le mani,

come fossero mani sul volante.

Corro, vivo e mi graffio

con grani di grande bellezza

con un profumo di scarpe rosse mai comprate.

Mi siedi accanto e sorridi

come un pesco a primavera.

Sai di buono, Piccola

energia senza massa.

Piedi nudi sempre freddi

mani unite sulla faccia

testa calda sotto le coperte.

Buonanotte ai tuoi occhi stanchi

profondamente vergini,

alla tua rosa bocca amara.

Buonanotte a te

che con me credi nel possibile.

Buonanotte a me

che sono venuto nella tua vita.

Buonanotte a te

che sei venuta con me.

 

 

4 Maggio 2016

 

 

 

 

 

 

Cavanera

 

In queste mura calde

si sente il ventre dell'uva nera,

è sera di vino rosso

un calice grande e labbra piccole.

Si coglie il sapore delle ceneri sul capo,

ti sento tremare, ridere e piangere.

Si sentono i piedi nudi

che calpestano l'uva,

si muove la bocca

alla ricerca del calice.

 

24 Aprile 2016

 

 

   

 

Piove

 

Bocca di chi cerca,

occhi di chi ha trovato.

Mani leggere

esperte e colorate.

Chioma ribelle,

lunga e appassionata,

con capelli in tacco a spillo

che camminano sul mio ventre,

mentre fuori piove.

 

Autunno 2015

 

 

 

 

La mia isola

 

Ti sei seduta,

spalle al mare.

Una ripa alta e dritta

la tua schiena,

una cala tonda

come natiche.

I lunghi capelli

delle morbide palme

mosse al caldo scirocco,

naturali archi di roccia e timo

come braccia,

le tue gambe, aperte a me,

una bocca di porto sicuro.

 

24 Agosto 2015

 

 

 

 

 

Signora di Pantelleria

 

Indossi e vivi

la tua isola

da madre.

Tetti bianchi e cielo azzurro

come cappello da mare,

uno scialle lungo

arancio e blu

al tramonto,

una collana

di pietra lavica e folta vegetazione

per la sera.

Il piovoso inverno e il sale

nutrono la terra, che poi ti nutre.

Sapori e odori

bandiscono la tua tavola

insieme ai tuoi affetti,

Giorgio siede sempre a capotavola.

 

21 Agosto 2015

 

  

 

Pina

 

Grano vivo

oro puro e tempestoso,

forza di fulmine,

luce senza scarica.

Amica di Sofia

compagna delle passioni,

madre dei bambini,

angelo di Dio.

Ventre creativo,

chiocciola in spirali di innocenza.

Sempre tu nell'altro,

china per la lavanda dei piedi.

 

20 Ottobre 2014

 

 

 

 

 

 

 

 Chiocciola

 

Guardi dai miei occhi neri,

le mani mie lunghe

che disegnano linee colorate

su questo foglio di tempo bianco,

come i nostri primi capelli maturi.

Voli dentro i miei disegni

come fossi filigrana,

spazzoli l'orizzonte.

Dea degna di pettinare

i capelli di Dio.

Sali il mio corpo

come sangue rosso e caldo,

scorri nelle vene

con in bocca l'ossigeno,

vita nella vite,

vino dei miei giorni.

 

29 settembre 2014

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Santina

 

Occhi lucidi che ridono,

gioia calda che respira,

carità che corre in città

per aiutare tutti.

Madre della bella Napoli,

figlia dei suoi dolori,

elegantemente vivi.

Tulipano rosso

tra tanta erba secca.

 

4 Maggio 2014

 

 

 

 

 

La donna di Giorgio

Occhi senza veli,
cuore senza paure,
spazio senza dimensione.
Libero sguardo che dà la vita,
odore del possibile,
gioia della speranza.
Bocca del futuro,
naso tra occhi lucidi
che narrano di stelle.

 
21 Dicembre 2013

 

 

 

 

 

Auguri

 

 

Donna vestita nuda,

cavallo senza zoccoli,

quadro senza cornice,

gabbia senza uccelli,

bambina senza età.

Seno senza reggiseno,

energia senza massa,

labbra rosse senza trucco,

follia senza pazzia,

occhiali senza vetri,

seta di gambe senza calze,

cravatta senza nodo,

piacere senza fine.

    

4  Settembre 2013

 

 

 

 

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           

 La Piazza

Scarpe che corrono
solitudini pesanti come selciato,
sguardi che non si toccano
persi in pensieri fatti a maglia
con gambe veloci ferri da lana.
Un albero cammina tra la gente
in punta di piedi, è Afrodite,
le sue foglie sembrano capelli
la frutta meravigliosi gioielli,
non è molto alto eppure tocca le nuvole,
è il bacio di teneri amanti.

22 Agosto 2013

 

 

 

 

 

Rotoli di fieno nei campi

 

Fieno appena falciato

disteso al sole,

sosta di un contadino

che riscalda il sangue

con spirali gialle,

rotoli di fieno nei campi.

Rincorsi dall'aria umida

si intrecciano il raggio di sole

e lo stelo d'erba,

senza muovere le ali,

come l'innocenza

che vola con il naso all'insù.

 

 

3 Maggio 2013

 

 

 

 

Dea

 

Sguardi ricamati

su lenzuola di lino,

corredo di sposa.

Vino di baci

in calici di affetti,

risa di porpora rossa.

Casa di carezze

partorite dal vento,

fuoco del mio camino.

Abito di pesco fiorito

in bocca alla primavera,

lacrima che sa di accarezzare.

 

18 Marzo 2013

 

 

 

 

   

 

Ricamo di capelli

   

La tua mano destra,

elegante

come un becco appuntito

disegna archi sospesi,

penetra

l'elastico che diviene bracciale.

Il polso è vinto,

stretto

accelera il sangue

e trasforma le mani in ali di uccello.

I capelli pesanti,

afferrati tra le ali

si alzano,

leggeri

come ago e filo tra le mani,

si sutura l'elastico

e si denuda il collo.

  

23 Febbraio 2013

 

  

   

 

 

 

Dentro

    

Dentro te

le piante sorridono

e parlano agli uomini.

La paura di vivere

si addormenta

su un'amaca bianca

col cappello di mare

e le scarpe di cielo stellato.

Gli uccelli parlano alle mele

mentre nella culla di luce

piange un bambino

che non lascerà orme

camminando sulla sabbia.

 

5 Febbraio 2013

 

 

 

 

 

Perla

 

Ventre caldo,

nido di versi disordinati

figli di parole liquide che si scambiano il posto.

Paura elegante,

cravatta di seta abbracciata al mio collo.

Sensibilità di madre

figlia di mia figlia.

Sorriso bagnato

che si nebulizza in pioggia

per divenire perla

alla bocca dei pori della mia pelle.

Anima

dell'aria nel mio sangue che non è più mia.

 

20 Gennaio 2013

 

 

 

 

  

  

 

 

Collina

       

E' silenzio, guardo

due occhi di nuvola

la bocca di lago

e una collina

che si tinge di naso tondo.

L'aria rossa del crepuscolo

allunga le mie mani

che accarezzano da lontano.

E' notte, sento

il vento scirocco

mentre il naso

diventa prima seno

e poi grembo materno.

 

 

12 Gennaio 2013

 

 

 

 

 

 

 

Castiglione del Lago 

  

  

Voce dipinta ad olio

da toni pennelli,

muro del suono,

onda luminosa che passa.

Ellisse di labbra rosse,

morbido tuffo in acqua,

slancio di un cipresso toscano,

seni di papaveri

carezzati dal vento,

gioia dell'erba verbe al Trasimeno

 

 

29 Settembre 2012

 

 

 

 

 

 

 

 

Principessa

 

Capelli di legno e rame,

specchio per sottili riflessi,

muto concerto di vento

in capriccio diurno,

sbatti linee irrequiete,

batti suoni paralleli

e pettini i miei sensi increduli.

Tenera notte,

carne di latte ai denti,

odore di vecchi piedi nudi

sull’erba umida e giovane

che vuole essere madre.

Ordine del disordine,

realtà della realtà,

seni bachi di seta

che saranno farfalle,

anfore di latte

per una bocca senza denti.

 

 

11 Agosto 2012

 

  

 

 

Mariuccia

  

Occhi di galassie

che formano spirali ascendenti,

cupole di dammuso.

Dipinta da una bambina

sei un cuore,

nel semispazio destro il mare

in quello sinistro la casa.

Acqua in cui nuotano foglie,

figlie e figlie delle figlie,

onda che si tende

tra realtà e immaginazione,

trasporti sapori, vento e fiori.

Con Giorgio, pendolo antico e preciso

oscilli senza tempo,

mentre tutti ti guardano

per capire cosa fare.

 

8 Agosto 2012

 

 

 

 

 

La notte

 

Avvolta in un mantello di silenzio

senza mai essere pigra,

l’odore dei tuoi seni

scuote l’etere pigro.

Come una bocca dipinta da occhi di bambino

canti, balzi e scintilli in aria

calda di notte estiva.

Suoni come plasma

al pianoforte di forme mai viste,

fasciata di lessico geometrico

unta di pudore, carne e sudore.

Al timido cantico

si dilata il cuore nella gabbia di petto

nell’attesa che al mattino

arrivi la gioia del risveglio.

 

 

24 Luglio 2012

 

  

 

 

  
   

 

Telo bianco
 
Carne di fibra gioiosa
intrecciata con capillari di preziosità.
Ossa dure e pelle delicata
in cuore puro.
Anima liscia,
onda umida che profuma di meraviglia al salto
lungo e vibrante,
perpetuo tuffo in acqua da ripe alta.
Albero maestoso e femmina fragile.
Avvolta in corteccia di vissuto
telo bianco velo,
vieni a me dalla doccia.
Scivola il telo
si libera la carne
e l'ombra è stesa giù per terra.

 

19 Aprile 2012

 

 

Ellisse

 

Ellisse di labbra,

Ulisse siede nei tuoi fuochi

vortici di carne rossa.

Celesti le mani che tremano come mare,

veliero a piedi nudi in amore

legato come fili in una maglia,

possiedi il mio corpo

giacente a letto vinto da una febbre liquida.

Gigante vergine dalle mani lunghe

massaggi tempie, piedi e gambe.

Strumento di ossa e carne

eco dell’uno nell’altro

suoni seguiti di slanci

divergenti e quantici,

luogo di infinito segreto

ombra generativa di passione, arte e grammi di eternità.

 

3 Febbraio 2012

 

 

Monella

Mani di sale e sabbia,
grani di piacere e libertà.
Naso di pietra e malta,
dimora calda di respiri,
legna antica porta di odori.
Piedi nudi con caviglie mammelle,
sensuale scandalo di femminilità.
Labbra sempre adolescenti,
infante bocca in natura matura.

25 Agosto 2011

 

 

 


Ti amo

Una matita mossa dal vento
scrive codici numerici sulla sabbia,
vecchi numeri che si espandono liberi
come serie divergenti.
Assisto, immobile ti leggo,
piango, mentre i battiti accelerano
la fronte si scalda
e le mani fredde toccano
strette labbra rosso scuro.
In quei numeri folli
come in una spirale di paure
sono battuto e vinto.
Ho visto l'Amore con Dio,
così il tuo nome
si è avvolto infreddolito
in quella lunga e calda coperta di numeri
ovatta di parole accartocciate.
 

12 Agosto 2011

 

 

Ventre d'anima

Curve e rettilinei
le tue strade di carne,
calda la tua acqua,
sangue rosso di vigna.
Ombelico di stelle,
la tua conca
è una mano distesa,
il morbido nido che raccoglie la notte.
Nei tuoi respiri
le dita dell'anima
radici dell'albero del giorno nuovo,
il cuore che strilla
senza mai muovere le labbra.

10 Agosto 2011

 

 

Giorgio

Occhi onesti e muti,
padre in anima narratrice
figlio nella debolezza di chi ama.
Tra mondi paralleli
come un veliero solitario
colori spazi obliqui
con manovre rette.
Sorridi alla tua famiglia
come un figlio alla madre,
stringi al petto la tua famiglia
come una madre il figlio.

9 Agosto 2011

 

 

 

Pantelleria

Seni di pietra dura
capperi e sale marino,
labbra screpolate dal vento
e toccate dal mare,
occhi della libertà,
ti illumini al crepuscolo
dipinto da Venere
nella gioia delle sensibilità.
Elegante e magra,
sotto un reticolo di stelle
ti spogli, sempre vergine
mentre la luna ti guarda.
Terra ed ossa di pietra nera
disegnano geometrie sottili,
occhiali del cielo,
legge fisica di affetti,
curve armoniche vitali,
spirali di storia nel futuro
casa di un albero da frutto.

8 Agosto 2011

 

 

   

Monica

 
Utero fertile
di esistenza embrionale,
felino elegante di sensualità,
sapore della terra e dell’acqua
distesa sagoma di natura,
figlia dell’amore,
crepuscolo delle sere di luglio
bontà carne rossa,
labbra gonfie di grammi d’anima,
disegno scolpito in oro nero
pelle e odore di neonato.
Nave dimora dei miei viaggi
pontile del mio porto,
terra d’approdo,
arteria della mia radice di sangue,
madre della vita.
  

16 luglio 2011

 

 

 

 

Carmela

 

Viso custode di pace

naso che non sa mentire

capelli sottili e lunghi che sognano la libertà,

 sorrisi tattili e sguardi sonori.

Sempre mamma, nonna,

malinconica e partigiana,

chioccia senza marito

sola tra la folla.

Donna alta e statura bassa

figlia delle paure che non sanno parlare

madre di onestà.

 

17 Dicembre 2010

 

 

  

 

 

Inverno

 

Nel sole c'è quel sorriso

che le coperte mi regalano

la sera dell'inverno,

quando cerco te,

alla frontiera,

in fondo al respiro,

tra la paura di me e te.

 

30 Novembre 2010

 

 

 

 

 

Maestro

 

 

Eduardo,
occhi dolci e profondi di vita,
mani grandi rifinite di nobile moralità.
Naso retto che conosce il bello,
capigliatura dipinto di se stesso,
statura alta ed elegante
mimica dei suoi valori e ideali.
I suoi pennelli di piedi lunghi e appuntiti
hanno dipinto la nostra vita.

 

27 Ottobre 2010

 

 

 

 

 

Legno antico

 

 

Il tuo corpo è pregiato tavolo antico,

mi allungo nelle braccia

e mi poggio nel ventre,

scrivo poesie.

La mia spalla di penna

posa sul tuo volto di carta.

Un inchiostro di lacrime,

colore dei tuoi occhi che non si abbassano,

come un batuffolo di olio

bagna la tela.

 

09 Ottobre 2010

 

 

 

 

 

 

 

La legge fisica

 

 

Un elegante poeta siculo

ama le note chiassose

dell'universo femminile,

dice che sono canti,

profumate onde di particelle nell'aria.

Questo spazio senza occhi

questo tempo senza naso

questo scritto senza bocca

mondo muto fu, senza legge fisica.

 

25 Agosto 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

A colazione

 

 

I capelli si muovono

accarezzati da grosse mani vento,

gli occhi neri caffè

sembrano avere ancora sonno,

le labbra sono gonfie

come fossero state punte da insetti,

il volto giocondo

oscilla con grazia

in armoniche funzioni di prosa

e descrive questo giorno pigro

che è appena nato

e che ora so come finirà.

 

23 Agosto 2010

 

 

 

 

 

Cava grande

 

 

Acqua è fresca,

vive con roccia,

sembrano due corpi,

si abbracciano muti

poi sorridono e cantano.

Intorno ai loro ventri

attorcigliati come capelli,

un riccio verde ossigeno

disegna pareti e cupole

con curve linee di maternità.

Acqua bagna roccia,

si muove tra le sue braccia,

entra ed esce dalle sue viscere

come aria nella bocca.

 

22 Agosto 2010

 

 

 

 

 

La città di Noto

 

 

Cerchi in cerchi

cadono dal chiodo,

si tendono e sorreggono.

E' una catena di rame,

una donna magra

col ventre che sporge

dove sorge la vita.

E' una lampada ad olio,

uno sguardo, spoglio

il pianto di una madre

che ha appena partorito.

   

21 Agosto 2010

 

 

 

 

 

Villa Adriana

 

 

Un vestito di verde prato,

palme nane come bottoni

e un quasi retto scollo,

ricamo di allineate piante di ulivo.

Un cappello dipinto dal sole,

coppi antichi paglino

e travi di legno marroncino.

Sulle calde spalle

uno scialle di pareti morbide

Pachino tufo di seta.

 

19 Agosto 2010

 

 

 

 

 

 

Un temporale estivo

 

 

Sabbia è umida e distesa

la sua pelle accapponata,

pioggia è scesa

e in essa si è distesa.

Ogni goccia un corpo a metà,

ogni segno sulla sabbia

l'altra metà del corpo.

La città del sole, ipotetica,

come un cerchio d'acqua,

nasce dal mare

sale in cielo

cresce tra le nuvole

scende e penetra la terra.

 

17 Agosto 2010

 

 

 

 

     

 

 

 

Il Bacio

 

Due le labbra mute
quattro quelle chiassose,
umide si toccano
come in un abbraccio,
si battono e combattono
in suoni plastici
come elastici,
molle molli scarpe
che si rivestono di piedi nudi.
Ogni bacio un passo,
ogni passo uno schiaffo,
ogni schiaffo un fracasso,
ogni fracasso una nota di Picasso.

14  Luglio 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'anfora

 

 

Anfora di vetro

inclinata, come la testa di un uccello

punti al sole e ti tendi.

In te mi verso, inclinato

liquido dipinto rosso.

Le pareti si baciano,

bagnato l'interno

suda l'esterno,

la cavità si riempie.

Il vino rosso espande la bocca

che muta stringe le labbra

beve e si colora.

Ora l'anima non è più sola.

10  Luglio 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La mia testa

 

 

La mia testa è calda al tatto

mi reca dolore e capogiri,

nella cavità cranica

azioni e reazioni biochimiche.

E' una nuvola piena di acqua

che si comprime nella sua materia grigia

per rinnovarsi in fiocchi rossi,

disegni di un pazzo eco

olio dell'anima.

E' una antica botte cinetica

di liquidi suoni che battono

tra un ventre antico di arazzi e uno di legno.

4  Luglio 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

Michele

 

 

Rideva senza muovere le labbra,

ti era amico senza conoscerti,

era il viscerale disordine di tutti noi.

Piangeva senza lacrime,

fumava senza fumo.

Nel paese era il rumore,

conosciuto senza essere noto,

un pezzo di noi spalmato sull'asfalto.

I cani per strada lo avvistavano

 pur non avendolo mai visto,

gli facevano festa

come a quel padrone che non c’è.

10  Giugno 2010

 

 

 

 

 

 

La sedia

 

Una stoffa rosso scuro

le copre il ventre,

delicata paglia bionda la schiena,

nobili braccia di legni curvi,

bacino e gambe incisi a mano,

l'abbraccio materno come seduta.

23  Maggio 2010

 

 

 

 

Maggio


Petali distesi mossi dal vento,
onde delicate di profumi,
un vino rosso di abbracci.
Lumaca ventre di donna gravida,
seni di sabbia umida,
bocca d'acqua e risa di aria fresca.

15  Maggio 2010

 

 

 

 

 

25 Aprile


Lasciate il vostro corpo
voi vetri di carta,
strappate la morte della normalità,
lasciatevi trasportare
dalle moltitudini nuvole onde.
Liberatevi e sentite 
i baci di un'onda di pressione
mentre la voce dalla bocca va all'orecchio.
Liberatevi e scappate 
tra venti di tempeste elettromagnetiche
musica di antenna in antenna.
Liberatevi e abbracciatevi in onde emotive.

25  Aprile 2010

 

 

 

 

 

Campagna

Occhi di prato in fiore

bocca ulivo

naso di ruscello

profumi inebrianti di ventre nebulizzato

mani di argilla

seni frutti maturi

piedi di cielo.

10  Aprile 2010

 

 

 

 

 

 

La Primavera

Seduti sulla primavera

tra profumi e colori

ascoltiamo gli uccelli

che cantano al sole timido

delicate armonie stocastiche,

che baciano mentre il sole tocca

la voce si ingrossa

il volto si arrossa

si prendono labbra di porpora rossa.

 

3  Aprile 2010

 

 

 

 

 

 

Celeste

Cielo a fasce orizzontali bianche e blu,
un acuto battito di ali
la nuvola si sposta e poi sosta.
Il tuo volto col naso all'insù,
un aereo in una macchia di blu,
il petto blu e la bocca nuvola
sapore soffice che vive in fasce bianche e blu
come fosse panna buffa, gonfia e disordinata.

27  Febbraio 2010


 

 

 

 

 

La mia eternità

 Posso chiedere te

al banco della vita,

mi costerà monete di tempo

sguardi sicuri di libertà.

Una firma come cappello

la tua anima il mio mantello,

due lacrime e uno strillo

il tuo petto come spillo.

14  Febbraio 2010

 

 

 

 

 

 

Iride

Donna iride che disegna

follie ricche di debolezze

risa matita su carta

profumo di capelli lunghi e curvi

fiocchi leggeri che cadono pesanti,

ogni capello un elastico moto disordinato

perduta emotività, pendolo

oscillatore armonico di animalità e carnalità.

11  Febbraio 2010

 

 

 

 

 

 

Una notte di latta
  
 
E' notte,
la gente comune dorme.
Il silenzio sembra una scatola di latta,
ogni onda emotiva è uno schiaffo sulla latta.
Il calore della notte, velata
dilata i polmoni,
gli ormoni corrono e circolano
attorno a un fuoco di campo.
Ti cerco nell'etere,
si costruiscono carezze acustiche
che strappano la semantica
e si accordano su onde di piacere.
Il piacere non è più nel testo
ma nel suono
e nell'armonia che lo governa.

  

6  Febbraio 2010

 

 

 

 

  

 

 

   

L'etere luminifero

 
Chiudi gli occhi e alzati,
guarda questa rete di particelle,
circonda e incatena.
Al tuo viso come palmo di mano
una carezza del mio codice genetico
respiro della mia ossessione
tra collo e orecchio,
bacio di pianto
sapore umido di animalità.
Chiudi gli occhi e siediti,
suona le tue labbra, gridami
apri le braccia e indossami. 
   
  

2  Febbraio 2010

 

 

 

 

 

 

   

 

 

Gennaio

 

Il freddo in gennaio

è una colomba bianca,

il vento invernale soffia

come battito d'ali

spaventa e chiude in cappotti

corpi grammi d'anima.

Il bianco gelo

trasforma i liquidi in solidi,

le paure in cristalli fragili,

le passioni di salsedine

si mischiano a fiocchi di neve,

un uccello cammina su lastre di acqua e ride.

 

31  Gennaio 2010

 

 

 

 

 

 

   

 

Mani

    

Silenzio acquerello
dipinto su tela consumata di solitudine,
occhi mai muti che alzano la voce
tra rumori suoni di lingue,
sguardo di figlio
nell’abbandono
al suo primo giorno di scuola.
Mani grandi che scivolano
in respiri mollica di pane caldo,
calcano e narrano
abbracciano e viaggiano
poi stringono e quindi piangono.

 

28  Gennaio 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La mia terra

 

Sono tra pensieri di carta

li tocco come fossero pelle

vogliosa e fragile.

Calco l’inchiostro

come vagassi per i campi

alla ricerca del fiore della mia esistenza.

Fiore dallo stelo lungo e disordinato

profumo di terra e anima,

vissuto senza paura di morte.

 

23  Gennaio 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

Pioggia

 

Adoro la pioggia
più il suo rumore si fa intenso
più mi piace.

La sua insistenza,

a volte devastante

a volte imbarazzante,

è il Piacere.

Un sapore creatura meravigliosa,

amaro o dolce che sia.

 

9  Gennaio 2010

 


   

 

 

L'origine del mondo

 

Sembra un riccio
un pugno chiuso
un batuffolo di capelli d'Africa
una conchiglia riccia.
La sua porta, molle bocca,
sorride e come naso divide sopracciglia,
letto curvo tra colli spigolosi,
sorgente di acqua calda,
valle di maternità, nido di incertezze.
Ti guardo, ti cerco, ti osservo,
ti vedo in ogni ruga di volto, cieco,
ti vesto della mia pelle
come sapore che riveste la bocca.

 

3  Gennaio 2010

 

 

 

 

 

 

Montmartre

 

La piazza quadra è una tela di sassi,
intorno una cornice di palazzi,
grumi di pittura nelle gallerie
vasi di terra d’arte.
Cuore sacro, colle e scale,
cielo grigio e un malinconico volto,
suonano i silenzi di fisarmonica
mentre il pittore vende i figli,
tele nude ornate di spille.

 

29  Dicembre 2009


 

 

 

 

 

 



Paris, il Verbo

 

Ascolto le immagini,
raccontano dei pittori,
confessano le loro paure sorde.
I colori sono codici,
chi li ha mischiati
con arte e ingegno combinatorio
ha scritto nella lingua di Dio
paure, dolori, gioie, pianti
risa, segni, grammi di Dio.
Paris, culla dei pensieri di Dio,
custode delle sue pagine in cornici,
mi parli, nella tua universale
insostenibile leggerezza d’essere
custode delle parole di Dio.


 

28  Dicembre 2009

 

 

 

 

 

 

 

Cafè de la Place

 

Disegni di vetro,
palazzi bassi, bianche anime di pietra,
sembrano tanti mulini senza pale.
Il calore è nel buon gusto,
la luce nei sorrisi
il sapore nell’acustica,
fonica delizia del creato.
Ogni tuo sguardo di meraviglia
è un colore che si mischia,
una tela che colora la mia vita.


 

27  Dicembre 2009



 

 

 

 



In aereomobile

 

Sento il disordine delle nuvole,
particelle che si rincorrono, come pesci,
nudi atomi di mare nel cielo,
ogni particella, una bocca salata,
mille strilla di libertà, una voce,
il popolo disordinato degli affetti,

gabbiani senza il peso delle piume.
Sento bocche di giardini in festa,
i tuoi occhi umidi e lucidi,
ogni giorno una bocca,
ogni sguardo una festa.


 

26  Dicembre 2009




 

 

 

 

 

 

Inaspettata serenità

 

 

I tuoi occhi,

sono due veli tristi.

Ti guardo, complice,

mentre alzi, come occhiali,

questi lunghi veli occhiali.

Dormono, nei nudi occhi neri,

come due colonne di luce,

collane di fiaccole,

paralleli binari di vita,

sdraiati su lenzuola petali di rosa.

Scivolano quelle parole

coppi simboli curvi,

bocche calici d'amore.

 

23  Dicembre 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gaia

 

 

Sole e luna, risa,

urla e pianti di bambini.

Freddo e caldo toccano,

l'azzurro penetra.

Le mani, sbattono

come ali che battono sul petto.

Labbra e seni,

rossi e gonfi,

infiammati d'amore

come in una madre

che condivide il corpo col figlio.

 

14 Dicembre 2009

 

 

 

 

 

 

Respiro

 

 

Odore di sorriso,

bolla di felicità,

respiro di mare

in polmoni umidi.

Ti vivo,

si gonfia il petto

e sono felice.

 

02 Dicembre 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

Manchi

 

 

La mia mano
è divenuta un ricordo
che stringe l'anima in un cappotto
mentre fuori la vita nevica.

 

19 Novembre 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Optoelettronica

 

 

Vedo una luce,

più mi avvicino,

più mi riscalda

e mi bagna di fotoni

e poi mi nutre di sapori.

Vive e rosa mi posa

le mani calde sul petto.

 

08 Novembre 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

  

Il tempo

 

Il tempo non affanna,
ansima,
non vola né corre a metà
vive nell'eternità.
La luce del mattino
è una finestra che si apre, 
si stende e nudi ci scopre.
Le mani aperte e tese
avverso la luce
ne coprono il volto.
La finestra irrequieta
strappa il giorno alle lenzuola
e la porta della camera
ventre di chiusa oscurità
cuce la notte a brandelli di carne viva.

 

02 Novembre 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

Presenza liquida

   

 
Vivi in questa magica scatola cranica,
tra realtà e immaginazione.
Vivi in dettagli e globalità,
tra linguaggi naturali e codifiche convenzionali.
Vivi nella mia stoffa biologica,
come una compagna ossessiva.
Vivi nelle particelle liquide,
le tue vestigia sono in campi celebrali
le tue labbra nel caldo ricordo del fuoco d’inverno
i tuoi seni in occhi neri capezzoli
la tua bellezza in onde di carità che bussano al cuore
le tue risa nei giochi disincantati dei fanciulli
la tua dolcezza nella carezza di un saluto triste.


30 Ottobre 2009

 

 

 

 

 

  

 

Castello

 

 

Labbra membrane che suonano,
cuore silenzioso che parla,
mani delicate che stringono.
Semplicità per palati fini
vivacità giocosa di fanciullo
bontà arte matura,
occhi acqua di montagna.
Se guardi il suo naso
senti il profumo di casa.

17 Ottobre 2009

 

 

 

 

 

La mia natura morta

Disegni di carne viva
in uno spazio a tre dimensioni
raccontano la natura delle passioni.
Moltitudini e rotondità,
silenziosi seni ciliegie
rosso e tondo viso mela
naso tondo e dolce pera.
Occhi, olive nere
mani, grappoli d'uva
labbra di saporito fico
lingua, morbida banana
capelli, cesto di paglia.

7 Ottobre 2009

 

 

 

 

 

Una stanza di tela

Luce opaca, colori olio su tela

un piccolo specchio alla tela

un letto di note antiche su tela.

Ginocchia sul letto come pietre angolari

seni battiti d'ali

capelli furia di nera mandria selvaggia

labbra di occhi innamorati

urti come teneri schiaffi

grida di dolci carezze.

3 Ottobre 2009

 

 

 

 

 

Femmina

Pervaso dal benessere
sento un eco in cavità,
come suono che risuona nei timpani
alle grida di festa.
Penetra la tua femminilità
passa tra ventre e dorso, 
dipinge occhi di pace con la sua grazia.
Vivo entropico e gassoso
tra tetti di nuvole e piastrelle di terra rossa.

1  Ottobre 2009

 

 

 

 

La luna sull'acqua

La donna,

mare in notte d'autunno

liquida e distesa.

L'uomo,

luna in punta di piedi

spalle grandi e ventre piatto.

Donna mare che indossi

la camicia del tuo uomo luna

distesa, ti lasci sbottonare

dallo sguardo del tuo uomo luna

che ora si tende e stende.

 

26  Settembre 2009
 

 

 

 

 

 

L’ulivo

Un maturo albero verde
ci tiene ai suoi piedi
come la madre i figli alle gambe.
Un silenzio di prati onda
stringe e circonda
come un eco chiassoso che inonda.
Un vento rorido accarezza la pelle sorniona
sotto un cielo rosso che in lontananza tuona
riflesso di quel telo rosso su cui risuona
l’amore e il gregge che da lontano i campanacci suona.
Abbraccio la tua essenza facendola prigioniera

senza alcuna possibilità di evasione

intorno pareti di ulivi, siepi e bianche rocce
natura di uno sguardo dolce ma forte
di quelli che poi ricordi
su cui pensi, rifletti e poi non dormi.

 

20  Settembre 2009
 

 

 

 

 

 

Tu

Tu, Poesia cuore caldo

caldo liquido seminale,

disegnami con la tua lunga lingua a punta

rima stretta e unta.

Tu, Poesia madre

colostro e latte di bianchi seni trulli,

colorami di liquide passioni.

Tu, Poesia paura fredda

incidimi alla tua clitoride solitudine,

cancellami di pioggia

scrivimi in gioiosi pianti e strilli.

 

14  Settembre 2009
 

 

 

 

 

  

L'estate

Sboccia il sole tra le nuvole

profuma di corpi caldi oleati

distesi, riposati, bagnati e poi sudati,

disincantati, magari innamorati.

E' estate, le nudità sono vibrazioni

gli spazi si popolano di passioni

le dita vivono tra pagine di libri in erezioni

sfogliano, distendono e liberano emozioni,

crollano le rigide protezioni

sudano e traspirano le sensazioni

che computano liberazioni.

Strillano le repressioni,

funzioni di relazioni bagnano di commozioni.

 

05 Settembre 2009
 

 

 

 

 

 

Il cielo in una stanza

Accarezzo i tuoi capelli 
come calda terra di campo,
mangio il tuo petto di pane
con olio e sale
mentre si profuma la carne
alla saliva che bacia e bagna.
Tra noi vento, silenzio e nuvole
un monte come tavolo
le sedie sono nuvole.
Corrono tra le lancette di un tempo incantato
pezzi di vita cuciti tra futuro e passato
così ti ho indossato
e tra le costole ti ho incastrato.

30 Agosto 2009
 

 

 

  

 

L'atto

Gli odori incantano

i dolori si placano

le forze si spalmano.

Le scarpe si slacciano

i vestiti ripiegano

le carni avanzano.

Ti prendo, ti stendo

ti sbatto e ti ribatto

ti ovatto e ti allatto

nel tuo piacere mi incravatto.

Rivestito delle tue paure

le strappo, poi ritratto

così mi incarto, ne prendo atto.

Ti risbatto e gridi

mi bagni e ridi.

 

25 Agosto 2009
 

 

 

 

    

 

Il mare

Risa di creature nascoste in gabbiani bianchi,

su un materasso di sabbia piatta

tra cuscini di schiuma bianca ovatta

i gemiti di un vento, che veemente

sbatte e ribatte il mare.

Un aquilone gioca con dei fanciulli

una coppia si tiene per mano senza toccarsi

il poeta si perde in particolari astrali

una conchiglia si rotola in disegni ancestrali

il pittore immagina suoni orchestrali

mentre dipinge gerani rossi al mare

con sua figlia batuffolo rame

che lo tiene tra la terra e il mare.

 

23 Agosto 2009
 

 

  

 

  

Alda Merini

Capelli di mare in tempesta

occhi di seno che allatta

bocca donna nuda, che cammina

sola in casa tra parole di silenzio.

Naso di una bambina che colora

braccia di lunghe vite che si intrecciano

in una speranza sola.

Gambe di maestre che parlano e si distendono

ventre liquido, che si ghiaccia

per sciogliersi tra mani calde.

 

20 Agosto 2009
 

 

 

 

 

 

La prematura morte

Sono andato al mercato
e troppi sguardi estinti
tra carni ancora rosse, vociavano:
i girasoli non parlano
gli ulivi non leggono
il mare non scrive
le liriche non guardano
gli uccelli non sorridono
la terra non piange
le lacrime non profumano
le case non respirano
le nuvole non sono case
i colori acquerello non toccano la faccia
i colori pastello non sono le risa
il tramonto e l’alba non sono i colori rosa acquerello e rosa pastello

il 12 non è una dozzina di rose

e l’amore non è il sapore della vita.


14 Agosto 2009
 


 

 

 

 

Pareti di cielo rosa

In una stanza senza pareti,
con colori pastello ai piedi,
vedo un cielo rasato, bianco e rosa,
noi avvolti tra teli, celeste e rosa,
mentre succhio la tua bocca rosa.
Una rosa di vento, i seni
l’acqua di rosa, le mani
rosa di terra, le gambe
due pietre di rosa, i piedi.
In una stanza senza pareti
rose tra i riccioli neri
profumano d’India.

13 Agosto 2009

 

 

 

 

 

La sera

Due corpi carichi
scintillano come fuoco
prima della fiamma.
Poi la fiamma,
forza tra forze
calore su colore
luce stretta che vibra e danza, avanza.
La luce artificiale si fioca,
il fuoco divampa,
il fiore si avvampa,
al fuoco si accampa
farina, sale e acqua santa.
Lo spazio si curva,
il cucchiaio si bagna,
la bocca si campagna,
il piacere si spalma come l’ormone di una cagna,
l’amore scampagna
e il delirio soffia la fiamma.

12 Agosto 2009

 

  

 

 

 

 

La scoperta

Ricercatore randagio,
cammino in riva al mare
alla ricerca di tutto,
la pragmatica di quei corpi seminudi
dava ai miei occhi lunghe espressioni d’oriente
che nascondevano pensieri confusi tra nitide idee.
Intanto, l’acqua mi bagnava i piedi sino alle caviglie
e granelli di sabbia chiudevano
le circolari bocche umide dei miei pori
mentre la luce del sole vi brillava su.
Camminavo in riva al mare,
le piante in un filo d’acqua
e i mille cristalli di sabbia chiara sulla parte superiore
davano ai miei piedi una nuova dimensione:
una coppia di amanti che nudi
si rincorrevano su un filo d’acqua
sotto un cielo estivo zeppo di giovani stelle.

11 Agosto 2009

 

 

 

  

 

MF (Maria Francesca)

Vive in me,
è il mio organo multiplo.
Con lei mi gonfio nei respiri
prendo l’ossigeno e penso.
Da lei prendo la dolcezza
regola i miei battiti autistici,
dolcemente circola e mi nutre.
Con lei discuto tra sapori
divido il bene dal male
prendo l’energia e penso.
Da lei leggo la gioia,
scrivo la vita, ripenso
cancello e coloro la vita,
lei è tra me e la vita.

10 Agosto 2009



 

 

 

 

 

  

 

Passaporto per un viaggio

E’ l’imbrunire,
un’altra fibra di questa vita
si è illuminata, come bruciata.
Questo curvo piano spazio-tempo
è isomorfo ai tuoi capelli,
ogni capello un luogo,
ogni capello un tempo.
Nei tuoi capelli
presente, passato e futuro,
la terra e il mare,
i monti e il cielo.
Lasciami accarezzare i tuoi capelli,
voglio solo uscire dal mio corpo.

9 Agosto 2009


 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tu, tra me e la vita


Donna tra le labbra,
madre tra le gambe,
figlia tra le braccia,
fiore tra i pensieri.
Tra la madre e la figlia
un ventre,
tra la donna e il fiore
dei piedi nudi.
Poi, piedi e gambe,
ventre e braccia,
labbra e pensieri,
scrivono congiunzioni,
fondono sensazioni,
si collegano le relazioni
tra me e la vita.

8 Agosto 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il pomodoro

Tondi e appuntiti,
rossi e saporiti.
Luglio e agosto
ti assaporano con olio e sale.
Lunghi e affusolati,
duri ma delicati,
rossi e saporiti.
Seni tondi pomodori,
gambe lunghi pomodori,
ventre semi pomodoro,
labbra rosso pomodoro.

7 Agosto 2009



 

 

 

 

 

 

 

La casa di acqua e sale

Brevi sussulti di un eco marino,
pareti bianchissime,
infissi pastello
dipinti acquerello.
Un sapore mediterraneo dal sud
dipinge archi e linee.
Tra le pietre di terra e sudore
pazze particelle d'amore.
Impazzano nell'aria,
esalano dai pori dell'intonaco,
vibrano, risuonano e suonano
nel cuore di queste casse armoniche stanze.

Agosto 2009

 


 

 

 

 


 

 

 

Nido di ovatta arancio

Liriche di campane antiche
entrano dalla finestra,
tra i coppi vecchi il sapore del dì di festa.
Pareti di colore sole si guardano,
i solai di ovatta si toccano.
Le tende vivono in leggeri battiti d’ali,
il sapore del colore arancio
disegna una poesia nel cuore e nel vissuto.

4 Agosto 2009

 

 

 

 

 

 

Forme e tessuti

 

Nuda sdraio di carne viva,

leggera piuma curva

manifesto di corpo supino a letto

concavo da triangoli rettangoli di braccia e schiena.

La pelle liscia e tesa,

tessuta con bocche circolari

che tendono le labbra e respirano.

Occhi neri che guardano,

silenzi che strappano,

bocche calamite che si orientano

nel campo magnetico dei miei occhi.

Punte a volta che puntano,

sparse punte basse e due punte alte,

acquerellano una curva piuma di carta vetrata..

 

2 Agosto 2009

 

  

  

 

 

 

Autobiografia

Era una notte di luglio
l'aria era zuppa di umidità
dalla finestra si udivano schiamazzi di bambini
in cucina piatti suonare,
da lontano fuochi muti dipingevano il cielo.
Poi entrasti tu,
muto vestito di lino,
nudi piedi muti e occhi neri,
chiudesti la porta legna e muto venisti verso me.
L'aria calda si illuminava
come popolata da scintille saltellanti
corone di rosse labbra tramonto.
Spalle larghe come il mare,
braccia lunghe come moli
pronti ad accogliere barche da attraccare.
Lo sguardo caldo e latino
i profumi di oriente
e le mani lunghe di occidente.
Le gambe tornite come marmi pregiati
ora lo portavano a me
liquida foglia per i suoi rami duri
lunghi e spogli archi di ferro nero misto a rame rosso.

 

27 Luglio 2009

 

 

 

 

 

 

Il mare

Una carnosa lingua di sale
si cala tra strette labbra di acqua dolce,
entra curvilinea
si dissolve e tocca ogni molecola d'acqua.
 

26 Luglio 2009

 

 

 

 

 

Notte di mezza estate

La pelle calda
contrasta il respiro freddo,
i vivi capelli lunghi
gli occhi chiusi e la bocca socchiusa.
Ti muovi tra lino bianco,
stanca del giorno
desiderosa della notte.
Dormi, irrequieta, libera,
delicatamente indifesa.
Spalle nude,
lenzuola che toccano i fianchi,
le braccia posano morbide
come la nuca sul cuscino..

 

19 Luglio 2009

 

 

 

 

 

Una cipolla mi ha irradiato gli occhi


Le lacrime sembrano descrivere
quelle lunghe parole contadine,
che narrano della terra e del sole
della luna e delle maree.
La spoglio,
come una donna timida,
mostra i suoi colori
racconta la sua fragilità
trasmette la bontà del pianto
la nudità dell'anima
il sapore dell'intimo
la bocca della terra
il sorriso dei fiori
il profumo del sudore del contadino
quell'acqua che la moglie porta al marito assetato e stanco contadino.
Provo ad accarezzare la sua pelle liscia,
sembra quasi carne viva,
pulsa e parla,
in onde si manifesta
nel pianto è la sua festa.

 

14 Luglio 2009



    

 

 

 

Il bacio in acqua

 

Una riga uniforme d'acqua e due colonne,
una maschio e una femmina.
Si innalzano vicine e parallele,
come due alberi che si amano.
Si toccano e si intrecciano,
come un dito bagnato accarezza l'ombelico.
Si inarcano tra loro
ma solo le sommità si toccano,
si baciano..

 

11 Luglio 2009

 

 

 

 

 

 

Il rumore del silenzio

 

Cadono come pietre antiche sull'acqua
una collana delle tue lacrime.
Niente rumore assordante,
solo una pioggia penetrante,
una scala metà sopra e metà sotto l'acqua.
Umido di pianto mi inarco,
leggo l'elica genetica della tua essenza,
tra costole orizzontali,
dal ventre ai colli,
scrivo la tua storia.

 

Luglio 2009

 

 

 

   

 

E' estate

   

Una mano, veloce,
sfiora la fresca scrivania,
scrive e disegna stadi emotivi.
Anche la penna corre veloce,
mentre il foglio resta fermo e si lascia bagnare.
L'odore dell'inchiostro esala,
l'emozione che nasce, si colora e si conserva.
Il bianco della carta e la china
la porterà in grembo,
come una giovane madre,
in attesa di una lettura che la prenderà tra le braccia.

 

26  Giugno 2009

 

 

 

 

 

La foglia

  

L'aria è caldo-umida,
il mio corpo stanco
sembra quasi una foglia verde,
staccatosi dal giorno
è caduto sul letto
ancora verde e curvo.
Senza sostegno, muto,
pieno di linfa vitale,
mi muovo su questo letto,
come fosse acqua per la foglia.

 

20  Giugno 2009

 

 

 

    

 

A Raffaele
 
In silenzio,
ti sei alzato in punta di piedi,
come un gabbiano ipotetico.

 In silenzio,
questa città ti è stata vicina,
come in una corrispondenza d’amorosi sensi,
celeste dote degli umani.

In silenzio,
sol chi non lascia eredità d’affetti
poca gioia ha dell’urna.

  In silenzio,
ti vogliamo bene.


Libera Democrazia

20 Maggio 2009
 

***

 

Raffaele,

non più da te, dolce amico,

udrò il verso
e l'armonia che lo governa.
Già manchi.

  

Il Partito della Rifondazione Comunista

20 Maggio 2009

   

 

 

 

 

 

Van Gogh

 

Il buio che mi circonda

sembra un po' di nero tra colori pastello.

La mente canta silenzi,

gli occhi, dipingono carezze,

tra pennelli di lunga ciglia

umidi di acquerelle lacrime.

Una mano, come vento,

mi accarezza i pensieri,

mi copre la pelle,

scrive il domani e cancella il presente.

 

10  Giugno 2009

 

 

 

 

A letto

  
Candore bianco e soffice,
muto il contorno, mi poso,
così riposo.
Pelle calda e mani fredde,
labbra secche e bocca umida,
cuore rosso e cielo grigio,
tu sopra e io sotto,
così il colle bacia la valle..

 

1 Giugno 2009

 

    

 

 

 

 

Domenica

Labbra rosse come campo di papaveri

seni erti come palma nana

capelli lunghi e caldi

quasi fossero la terra che li ospita.

Occhi tristi, ma che si illuminano,

come la terra che sente

le mani dell’uomo

che la nutre, la tocca

così ti lasci arare e poi amare.

 24 Maggio 2009

 

 

 

 

 

Cielo

La bocca è della mezza luna,

il naso è di bianca nuvola,

gli occhi delle nuvole di stelle...

     

17 Maggio 2009

 

 

 

 

 

Cala Campi

Leggera, come la tua schiuma bianca,

forte, come un'onda grande,

profonda, umida, salata e chiara come una cala,

grande e misteriosa, come l'orizzonte.

Tempestata di nei come questi sassi,

rotonde quelle isole sono seni,

ti vedo muovere libera, come presa dal vento,

mentre mi immergo tra le tue particelle...

 

2 Maggio 2009

 

 

 

 

 

Dissonanze molecolari

 

Ci sono occhi che sembrano
bocche affamate,
labbra rosse che sembrano
sguardi profondi.
Ci sono seni di fragole,
fragole che pungono
come umidi seni.
Ci sono attimi che sembrano
tempi indefiniti,
momenti bui che aspettano
solo la tua luce..

 

 25 Aprile 2009

 

 

 

 

 

Tra stelle liquide le mie mani agitano il buio della notte.

 

14 Aprile 2009

 

 

 

 

 

Matrici bianche

 

 

Queste righe fatte di tante colonne unitarie

non potranno mai descrivere questo mio desiderio

di carne bianca e di miele e latte sotto la lingua.
Il desiderio di quel collo torre d'avorio,

di quel petto tutto d'avorio, tempestato di zaffiri..
   

9 Aprile 2009

 

 

 

 

 

 

Stavo osservando che

esistono spazi vuoti in cui c'è materia e materia in cui invece c'è il vuoto dentro.
Vedo come la poesia nel vuoto mi dipinge il ventre:
come una tempera color pastello,
queste mani son pennello.

 

26 Marzo 2009

 

 

 

 

 

Il faro

 

 

Sento la costa,

mentre il mare,

lungo e agitato,

si scaglia contro

tra insenature e prosperità.

Tra il mare e la costa

un faro di luce bianca che ruota e salva.

Quel faro sei tu.

 

22 Febbraio 2009

 

 

 

 

 

 

Sole e altre stelle

  

Piccola,
ti scrivo mentre ancora sento l'eco delle tue lacrime che risuonano a contatto con le piastrelle....
Ti sento dolce e delicata,
come quella bimba che porterà il mio sangue oltre questa mia breve vita terrena.
Ti rispetto per questo, perché mi conosco e quindi cerco di darti il meglio di me.

Non voglio sbagliare ancora e sempre,
non voglio farti del male,
voglio solo amarti offrendoti il meglio di me..... ma gratuitamente, spontaneamente,

senza false illusioni o previsioni.
Detesto quelle solite pie illusioni che la vita ci regala ogni giorno...
Sono affascinato, invece, dalla tua dolcezza, dalla tua insostenibile leggerezza,

dalla tua sicurezza nella bontà delle cose e della vita.
Sì, sei un essere speciale,
sei diversa da questo ipermercato di carni e ossa che si vendono a buon mercato.
Sei forse solo una Donna,
una donna che vive il verbo nella sua autentica e semplice narrazione:
"L'Amore che muove il sole e le altre stelle.."

 

 

20 Febbraio 2009

 

 

 

  

 

 

 

Piove

 

La pioggia cade,

sembra una cesta di frutti

che maturi e grossi

vengono giù dall’albero della vita.

Questa frutta di sapori,

ricca e liquida,

cade senza remore,

senza risparmiare la terra,

senza paracadute,

come un tuffo ovattato

tra soffici onde marine…

 

26 Gennaio 2009

 

  

    

 

 

Slanci di vita

Leggeremo le culle
ascolteremo le finestre
canteremo i pascoli
piangeremo la gioia
scriveremo la pace.

Nasconderemo i laghi
scopriremo le montagne
stringeremo il mare
vivremo il tempo tra la luna e il sole.

14 Gennaio 2009

 

 

 

  

 

L'Antico Palazzo

Le pietre di tufo sembrano vive,

gialle come fossero assolate,

ruvide come il vissuto.

Tra queste pietre di tufo,

come il cemento che le tiene,

mi incastro alle tue grazie,

calde come fossero assolate,

tenere e soavi come il vissuto...

   

9 Gennaio 2009

 

 

   

   

La Punta

 

Guarda oltre quel muro,

c'è una macchia verde,

uno sfondo grigio e un mare blu.

Guarda bene oltre quel muro,

guarda, c'è un triangolo di cemento

tra scogliere basse e piatte.

Quel triangolo

è la punta della penna

che scrive la terra sul mare.

Oggi, in quel punto,

mentre ascoltavo le voci della sera,

mi sono prima seduto e poi sdraiato.

Come una punta appunta una superficie piana,

così quella punta ha inciso il mare

con la terra verde che scuoteva e reggeva.

 

30 Dicembre 2008

 

   

 

 

 

Sento te

 

 

Sento te,

che ami le forme della vita racchiuse nelle galassie delle forme.

Sento il fuoco della legna che arde,

le fiamme che diventano carezze,

il suono di un calore che viaggia come la luce nello spazio

come le nuvole nel semispazio,

come la macchina tra i colli, come il mio senno dal finestrino della macchina.

Sento la tua voce che canta leggere prose,

che respira,

che cerca il fresco piacere dell'aria fredda che tocca la gola calda.

  Sento Noi due,

come due atomi pazzi d'amore che si amano saltando da un monitor all'altro

Sento l'anima tua che accarezza la mia cute,

la mia pelle che innamorata si accende e si alza sulle punta dei piedi.

Sento te,

come se tu accendi il giorno e spegni la notte.

Come fossi una foglia d'acqua sulla cute in un pomeriggio afoso estivo,

così ti lasci andare... sulla mia pelle,

come fuoco libero nell'aria,

come liquida,

come pioggia che innaffia,

come scintille che saltano e gridano,

come energia che scoppia,

come vento che soffia,

come il poeta che succhia l'anima e graffia,

come il pittore che guarda, soffre e prende i colori e li gonfia.

 

    

 26 Dicembre 2008

  

 

 

      

 

   

  

Ode e aroma alla vita che sale

I tuoi occhi sono due labbra di rosa,

il tuo naso una spina di rosa.

I capelli neri e lunghi,

una pioggia di petali caldi e dolci che cadono.

La tua bocca è la via del campo

che porta alla luce di una rosa

che nasce e che cresce

per essere solo amata.

 

5 Ottobre 2008

       

              

 

 

 

 

 

Mora

Le pietre bianche

abitano la punta delle sue lunghe dita.

La sua bocca è ormai

tutta ricoperta di porpora rossa.

La sua pelle è olivastra e scura

ricca e stellata

notte estiva e mediterranea.

La matita che tocco

ha penetrato le sue nere narici.

 

Agosto  2008

 

 

 

 

 

 

 

Analisi

Cercai nuove forme
in geometrie non euclidee.
Cercai nuove ottiche
in spazi oscuri e distorti.
Cercai zampilli di acque in deserti aridi e caldi.
Cercai semplici equazioni esistenziali
in matematiche complesse.
Cercai la mia vita
e trovai la tua.


25 Aprile 2008

 

  

 

 

 

Un "biosensore" di attimi

Un soffio di vento
accarezza un prato in fiore
ed un attimo diventa poesia.

 

Aprile 2007

 

 

 

 

 

 

La mia rosa

Le tue gambe sono i suoi lunghi steli
il tuo seno le sue pungenti spine
le tue braccia le sue accoglienti foglie
i tuoi capelli i suoi soffici petali
il tuo viso il suo saporito nettare.
 

 

 

 

 

 

  

   

L'Istruzione è la più alta difesa della Libertà.

Osservazioni

    

Se una scuola di analisi funzionale produce una equazione integro differenziale per descrivere e comunicare una realtà, allora in essa, come in tutti i linguaggi formali, esistono elementi di sintassi, semantica e pragmatica.

Se una scuola di pittura o letteratura produce una corrente artistico-letteraria che descrive e comunica la realtà, allora in essa, come in tutti i linguaggi formali, esistono elementi di sintassi, semantica e pragmatica.

Gli uomini al cospetto di un quadro o un testo letterario sono sottoposti a una diversa pragmatica funzione del loro vissuto, così come una equazione differenziale è funzione delle sue condizioni al contorno. Nella risoluzione di un dipinto, di un testo letterario o di una equazione differenziale, quindi, chi determina la soluzione sono le condizioni al contorno

Allora, il quesito è:  Se in tutte le scienze umane esiste un unico modello descrittivo generale, che racchiude in se regole di sintassi, semantica e pragmatica, nell’animo umano quale è la diversità comunicativa esistente tra un dipinto, una poesia, un testo e una equazione integro differenziale?

 

Nunzio Cennamo, 8 Dicembre 2008

 

 

   

  

 

 

 

"...è da tempo che per lavoro non riesco a scrivere piccoli bit orientati ai tuoi muti sorrisi chiassosi, 

alle tue leggiadre musiche antiche e ai dipinti dei tuoi occhi neri caldi e ricchi al cuore.

Se solo questo tempo digitale potesse codificare quel che provo ora,

qui, al tuo virtual cospetto... ne saresti complice."

 

 

 

 

   

 

 

Paura dei tuoi occhi

 Paura dei tuoi occhi, di quel vertice puro entro cui batte il pensiero, paura del tuo sguardo nascosto: velluto d'algebra col quale mi percorri, paura delle tue mani: calamite leggere che chiedono linfa, paura dei tuoi ginocchi: che premono il mio grembo e poi ancora paura sempre sempre paura, finché il mare sommerge questa mia debole carne e io giaccio sfinita su te che diventi spiaggia e io che divento onda che tu percuoti e percuoti con il tuo remo d'Amore.

Alda Merini

   
 

Lirica Antica

 

Caro, dammi parole di fiducia
per te, mio uomo, l'unico che amassi
in lunghi anni di stupido terrore,
fa che le mani m'escano dal buio
incantesimo amaro che non frutta...
Sono gioielli, vedi, le mie mani,
sono un linguaggio per l'amore vivo
ma una fosca catena le ha ben chiuse
ben legate ad un ceppo. Amore mio
ho sognato di te come si sogna
della rosa e del vento,
sei purissimo, vivo, un equilibrio
astrale, ma io sono nella notte
e non posso ospitarti. Io vorrei
che tu gustassi i pascoli che in dono
ho sortiti da Dio, ma la paura
mi trattiene nemica; oso parole,
solamente parole e se tu ascolti
fiducioso il mio canto, veramente
so che ti esalterai delle mie pene.

Alda Merini

    

 

 

 

 

  

     

 

 

 

 

 

Mosca, 1959
  

Ti amo come se mangiassi il pane spruzzandolo di sale
come se alzandomi la notte bruciante di febbre
bevessi l'acqua con le labbra sul rubinetto
Ti amo come guardo il pesante sacco della posta
non so che cosa contenga e da chi pieno di gioia
pieno di sospetto agitato
Ti amo come se sorvolassi il mare per la prima volta in aereo
Ti amo come qualche cosa che si muove in me

quando il crepuscolo scende su Istanbul poco a poco
Ti amo come se dicessi Dio sia lodato son vivo.
 
Nazim Hikmet

 

 

 

1949


Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d'estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro.

 

Nazim Hikmet

 

 

       

  

 

    

 Da "I versi del capitano"

Pablo Neruda

 

L'infinità

Vedi queste mani? Han misurato
la terra, han separato
i minerali e i cereali,
han fatto la pace e la guerra,
hanno abbattuto le distanze
di tutti i mari, di tutti i fiumi,
e tuttavia
quando percorrono
te, piccola,
grano di frumento, allodola,
non riescono a comprenderti,
si stancano raggiungendo
le colombe gemelle
che riposano o volano sul tuo petto,
percorrono le distanze delle tue gambe,
si avvolgono alla luce della tua cintura.
Per me sei un tesoro più colmo
d'immensità che non il mare e i grappoli,
e sei bianca e azzurra e vasta come
la terra nella vendemmia.
In questo territorio,
dai tuoi piedi alla tua fonte,
camminando, camminando, camminando,
passerò la mia vita.

 

Il vasaio

Tutto il tuo corpo ha
coppa o dolcezza destinata a me.

Quando ascendo la mano
trovo in ogni luogo la colomba
che mi cercava, come
se ti avessero, amore, fatta d'argilla
per le mie mani di vasaio.

Le tue ginocchia, i tuoi seni,
la tua cintura
mancano in me come nel vuoto
di una terra assetata
da cui staccarono
una forma,
e uniti,
siamo completi come un solo fiume,
come una sola arena.
 
  
I tuoi piedi

Quando non posso guardare il tuo volto
ecco, guardo i tuoi piedi.

I tuoi piedi d'osso inarcato,
i tuoi piccoli piedi duri.

lo so che ti sostengono,
e che il tuo dolce peso
su di essi s'innalza.

La tua cintura e i tuoi seni,
la duplicata porpora
dei tuoi capezzoli,
la scatola dei tuoi occhi
che hanno appena volato,
la bocca ampia di frutto,
la tua chioma rossa,
piccola torre mia.

Ma non amo i tuoi, piedi
se non perché camminarono
sopra la terra e sopra
il vento e sopra l'acqua,
fino a che m'incontrarono.
  
 
Le tue mani

Quando le tue mani vengono,
amore, verso le mie,
cosa mi recano volando?
Perché si son fermate
sulla mia bocca, d'improvviso,
perché le riconosco
come se allora, anzi,
le avessi toccate,
come se prima d'essere
avessero percorso
la mia fronte, il mio fianco?

La loro morbidezza veniva
volando sopra il tempo,
sopra il mare, sopra il fumo,
sopra la primavera,
e quando tu posasti
le tue mani sul mio petto,
riconobbi quelle ali
di colomba dorata,
riconobbi quella creta
e quel colore di frumento.

Gli anni della mia vita
camminai cercandole.
Salii le scale,
attraversai le scogliere,
mi portarono i treni,
le acque mi condussero,
e nella pelle dell'uva
mi sembrò di toccarti.

Il legno d'improvviso
mi recò il tuo contatto,
la mandorla m'annunciava
la tua morbidezza concreta,
finche si chiusero
le tue mani sul mio petto
e lì come due ali
terminarono il loro viaggio.
   
 
Il tuo sorriso

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.

Amor mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.

Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.

Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.
 
  
Assenza

Appena ti ho lasciata,
vieni con me, cristallina
o tremante,
o inquieta, da me ferita
o colmata d'amore, come quando i tuoi occhi
si chiudono sul dono della vita
che senza cessa ti affido.

Amore mio,
ci siamo incontrati
assetati e ci siamo
bevuta tutta l'acqua e il sangue,
ci siam trovati
affamati
e ci siam morsi
come morde il fuoco,
lasciandoci ferite.

Ma attendimi,
conservami la tua dolcezza.
io ti darò anche
una rosa.
 

Pablo Neruda

 

    

   

 

Caracol

 

"La lumaca costruisce la delicata architettura 

della sua conchiglia aggiungendo una dopo l'altra 

delle spire sempre più grandi..."

Ivan Illich

 

               

     

Caffè letterario

   

Il tavolo è posto tra noi due, è sito in un angolo in cui si vede il camminare, è tra quattro fasi del giorno di Don Chisciotte che, appesi ai quattro angoli del luogo, ci mirano in silenzio. Abbiamo appena ordinato due caffè, di cui uno macchiato, due torte con le fragoline e un bacio. Quest’ultimo ce lo siamo già servito.

Le torte sono arrivate: rosse… appetitose…. più invitanti che mai. Eguaglieranno mai la dolcezza del bacio appena assaporato? Il mattino ha un altro sapore se trascorso così… soprattutto se strappato dal suo corso ordinario.

La mia sensazione, che vorrei narrare, è che siamo come stretti da una corona forte e dolce che ci avvolge ai piedi del costato. Quasi ci toglie il respiro. Siamo come ossigenati da sapori mai provati.

La gente qui intorno sembra pura coreografia.

   

Caffè Gambrinus

 

 

 

    

      

Lentamente, rincorre e poi scorre.

 

 

 

Cara Iris......come stai?

Volevo scriverti tante cose....  Le mani scorrono ed affondano su questa tastiera molle.... sembra quasi di toccare il tuo ventre caldo e molle..... Penetra ma non troppo... al tatto tutto appare delicato ed elastico.

Ineluttabile cerco tra le parole quanto la vita mi ha regalato..... ma giammai riuscii ad elevare i testi ai resti della mia vita, che come un’elica si avvolge..... Si avvolge e muove le acque in moti laminari che..... sembrano disegnare strani canti lirici…. che come pianti..... emozionano e lasciano il cuore restringersi, intrecciarsi, fino a stare male...

Si soffoca avvolti da quelle spire che sempre più grandi risucchiano e succhiano l'esistenza fino alla aitante morte che arriva in punta di piedi.

Allora, tutti si ricorderanno che eri e che fosti... e che sei più…. e che sei più dell'ordinario e che non ci sei più.

Provo a raccogliere quello che resta dopo il risucchio..... dopo che il vortice della carità mi ha trafitto ancora l'anima e.... nulla più mi turba perché ho visto l'Amore negli occhi e non ho abbassato lo sguardo.

 

 

    

  

            

Metodo THOR. La scienza già ha risolto la questione rifiuti.

Perché la politica non lo utilizza?

  

Alla luce del recente piano Di Gennaro che di fatto conferma la volontà di risolvere il problema rifiuti con l’apertura dell’inceneritore di Acerra,  “napolinord.com” ha intervistato in esclusiva l’ingegnere Nunzio Cennamo, ricercatore presso la Facoltà di Ingegneria della Seconda Università di Napoli. Con lui cercheremo di capire quali sono le cause di questa crisi e le possibili soluzioni. Il metodo THOR per il riciclo completo dei rifiuti domestici è una tecnologia tutta italiana  e si basa su di un processo meccanico e ad inquinamento zero. Resta da capire perchè chi gestisce le politiche ambientali non la sponsorizza adeguatamente.

  

1. Ingegnere, quali sono, secondo lei, le cause della crisi dei rifiuti in Campania?
In Campania e in generale nelle società occidentali il problema dei “rifiuti” non si può ridurre alla scelta di come e dove smaltire le masse improduttive, ovvero di come e dove fare discariche e inceneritori. Il nucleo di questo sistema complesso, infatti, risiede nel come e dove ridurre la loro massa a monte e a valle del ciclo produttivo.
Ridurre la massa improduttiva “a valle” significa intervenire a mezzo raccolta differenziata, mentre ridurla “a monte” significa limitare l’uso dei prodotti usa e getta ed incentivare la pratica del “riparare” e/o del “recuperare” in luogo a quella del “sostituire”.
E’ per posizionarsi su questa linea direttrice che da diversi anni le normative nazionali ed europee, a differenza dei regolamenti comunali presenti nelle nostre aree, indicano che le imposte legate ai rifiuti solidi urbani vanno determinate non in funzione dei metri quadri dell’abitazione ma della quantità di scarti effettivamente prodotta, scorporando, ovviamente, tutto quanto rimosso dagli scarti con l’uso della classificazione e del riciclaggio. In altre parole tutte le direttive europee immaginano la strategia delle “R“: Riduzione, Riciclo e Riuso.

  

2. Da più di un decennio la Campania sta costruendo l’inceneritore ad Acerra, lei pensa che questa sia la soluzione ideale per lo smaltimento dei rifiuti nella nostra regione?
In Italia il termine "termovalorizzatore" viene spesso usato, impropriamente, in luogo al termine “inceneritore”, ciò per dare un'accezione positiva all'impianto. In Italia gli “inceneritori” godono di finanziamenti pubblici mediante il meccanismo dei CIP6 sottraendo il 7% della bolletta ENEL che noi paghiamo, 7% che dovrebbe andare alle fonti rinnovabili ed   assimilate. In Europa, gli inceneritori non vengono finanziati ma addirittura tassati (Austria e Belgio).
Il problema delle masse improduttive indifferenziate può essere affrontato con  degli impianti che lavorano "a freddo" e vengono indicati con la sigla TMB (Trattamento Meccanico Biologico) che effettuano la digestione anaerobica della parte organica e la vagliatura delle parti secche.

  

3. L’inceneritore di Acerra potrebbe essere causa di tumori ?
Nell’inceneritore il processo termico avviene a temperature elevate (sopra i 1000  C) per cui  oltre ai  gas serra, alle diossine ed ai furani ecc. , vengono prodotte milioni di nanoparticelle, mille volte più piccole delle piu' note PM10, ma molto più pericolose in quanto capaci di entrare nelle parti basse dei polmoni, entrare nel circolo sanguigno e poi stazionarsi all'interno di un organo, non essendo biocompatibili possono produrre un'infiammazione che col tempo "potrebbe " trasformarsi in quelle che la moderna letteratura medica chiama "nanopatologie" che comprendono tumori, malformazioni fetali e malattie cardiocircolatorie a distanza di anni dall'esposizione. Infatti, essendo così piccole NON esistono filtri in grado di poterle bloccare.

  

4. Attualmente i  mass media vogliono farci credere che l’inceneritore è l’unica soluzione possibile, è davvero così?  Quali potrebbero essere le soluzioni alternative?
Un collega, Paolo Plescia, ricercatore dell’Ismn-Cnr, ha ideato il Thor (Total house waste recycling - riciclaggio completo dei rifiuti domestici). Questa tecnologia è stata ideata e sviluppata interamente in Italia e si basa su un processo di raffinazione meccanica (meccano-raffinazione) dei materiali di scarto “indifferenziati”, i quali vengono trattati in modo da separare tutte le componenti utili dalle sostanze dannose o inservibili.
Come un “mulino” di nuova generazione, l’impianto Thor riduce i rifiuti a dimensioni microscopiche, inferiori a dieci millesimi di millimetro. Il risultato dell’intero processo è una materia omogenea, purificata dalle parti dannose e dal contenuto calorifico, utilizzabile come combustibile e paragonabile ad un carbone di buona qualità.
Un combustibile utilizzabile con qualunque tipo di sistema termico, compresi i motori funzionanti a biodiesel, le caldaie a vapore e i sistemi di riscaldamento centralizzati. Infatti, le caratteristiche chimiche del prodotto che viene generato dalla raffinazione meccanica dei rifiuti solidi urbani, una volta eliminate le componenti inquinanti sono del tutto analoghe a quelle delle biomasse, ma rispetto a queste sono povere in zolfo ed esenti da idrocarburi policiclici.

 

5. Prima ci ha parlato di questa nuova invenzione scientifica, tutta italiana, THOR, ma cos’è di preciso? Potrebbe essere la soluzione per le eco-balle, che di “eco” non hanno nulla (perché si è scoperto che sono state prodotte con una procedura scorretta e non si possono neanche incenerire)?
Il Thor è un sistema di riciclaggio ideato proprio per l’indifferenziato. Il primo impianto THOR è stato già realizzato ed è attualmente in funzione in Sicilia, riesce a trattare fino a otto tonnellate l’ora e non ha bisogno di un’area di stoccaggio in attesa del trattamento; è completamente meccanico, non termico e quindi non è necessario tenerlo sempre in funzione, anzi può essere acceso solo quando serve, limitando o eliminando così lo stoccaggio dei rifiuti e i conseguenti odori. Inoltre, è stato progettato anche come impianto mobile, utile per contrastare le emergenze e in tutte le situazioni dove è necessario trattare i rifiuti velocemente, senza scorie e senza impegnare spazi di grandi dimensioni, con un costo contenuto: un impianto da 4 tonnellate/ora occupa un massimo di 300 metri quadrati e ha un costo medio di 2 milioni di euro.
L’impianto può essere montato su un camion o su navi. In quest’ultimo caso, la produttività di un impianto imbarcato può salire oltre le dieci tonnellate l’ora e il combustibile, ottenuto dal trattamento, reso liquido da un ‘pirolizzatore’, può essere utilizzato direttamente dal natante o rivenduto all’esterno.

 
6. Lei pensa che THOR potrebbe essere la soluzione anche per quei comuni , come Frattamaggiore, che hanno deciso di gestire autonomamente i rifiuti?
Credo, analiticamente, che la soluzione dei rifiuti debba essere ricercata in “soluzioni distribuite” più che in “mostri concentrati”. Occorre uscire da quel paradosso dell’uso intensivo degli inceneritori: si risparmia sullo smaltimento ma si aggravano i costi della sanità pubblica.
L’ente Comune dovrebbe ideare politiche locali per cercare di limitare gli scarti a monte ed a valle del sistema della produzione-distribuzione-consumo dei prodotti, per non usare l’uomo come anello utile a completare il ciclo naturale di conservazione delle masse attraverso l’inalazione delle nano-particelle prodotte dagli inceneritori. Il Comune dovrebbe inoltre lavorare per la definizione di un “modello analitico” che offra una equa proporzione tra l’uso del servizio di nettezza urbana e l’imposta versata, tutelando i diritti dei cittadini.
Credo che con l’aggiunta del Thor nella “catena” si potrebbe raggiungere la quadratura del cerchio; convalidata anche la soluzione per il trattamento dell’indifferenziato.
Come esempio di pratica operatività, consideriamo un’area urbana di 5000 abitanti che produce circa 50 tonnellate al giorno di rifiuti solidi. Con queste Thor permette di ricavare una media giornaliera di 30 tonnellate di combustibile, 3 tonnellate di vetro, 2 tonnellate tra metalli ferrosi e non ferrosi e 1 tonnellata di inerti, nei quali è compresa anche la frazione ricca di cloro dei rifiuti, che viene separata per non inquinare il combustibile. Il resto dei rifiuti è acqua, che viene espulsa sotto forma di vapore durante il processo di micronizzazione. Il prodotto che esce da Thor è sterilizzato perché le pressioni che si generano nel mulino, dalle 8000 alle 15000 atmosfere, determinano la completa distruzione delle flore batteriche, e, inoltre, non produce odori da fermentazione: resta inerte dal punto di vista biologico, ma è combustibile.

E’, forse, semplicemente, geniale.

 

www.napolinord.com, Sabato 26 gennaio 2008, Arcangelo Munciguerra  

  

          

    

  

Dopo la pioggia

    

Dopo la pioggia viene il sereno,
brilla in cielo l'arcobaleno:
è come un ponte imbandierato
e il sole vi passa, festeggiato.
È bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosse e blu.
Però lo si vede - questo è il male -
soltanto dopo il temporale.
Non sarebbe più conveniente
il temporale non farlo per niente?
Un arcobaleno senza tempesta,
questa sì che sarebbe una festa.
Sarebbe una festa per tutta la terra
fare la pace prima della guerra.

           
 Gianni Rodari

          

        
 

           

  

" Una certa Resistenza non è mai finita. 

C'è sempre da resistere a qualcosa, a certi poteri, a certe promesse, a certi servilismi... "

Enzo Biagi

    

  

 

      

Arriva, per chi guarda le piccole cose, le meravigliose…

…La Lumaca

 

Procede lenta nel rispetto dei geni,

ai confini del mare o in cima ai monti,

tra rocce bagnate da perle d'argento...

Raggiunta è la meta, il cuore è contento.

 

Tu, uomo che osservi, impara veloce

ad andar piano giacché il tempo vola

e, se poi vuoi goderne tutti i sapori,

rispettalo e gustalo a dosi minori.

             

      

PICCOLE COSE

         

Spunta qua e là

tra i sassi della strada

qualche ciuffetto d’erba

e qualche stelo.

Vi brilla su

una goccia di rugiada

e in quella goccia

si riflette il cielo.

Se guardi bene

le piccole cose,

trovi le grandi,

le meravigliose.

 

Lina Schwartz

 

 

     

Velo rosso

 

Come  lingua di fuoco

nell’aria svolazzante,

veemente ed intenso,

imprigiona l’istante.

Sensuale e fluttuante,

morbido e suadente,

sul mio corpo si adagia

e un brivido mi prende.

Gli occhi socchiusi,

la bocca fremente,

il tuo braccio avvolgente

al mio corpo  si fonde.

Ma un colpo di vento

mi ha tolto l’istante

e da un bacio mancante

la fiamma  si perde

 

      

 

 

      

DISCIPLINA E LIBERTA'

       

 

Associarsi a un movimento vuol dire assumersi una parte della responsabilità degli avvenimenti che si preparano, diventare di questi avvenimenti stessi gli artefici diretti. Un giovane che si iscrive al movimento giovanile socialista compie un atto di indipendenza e di liberazione.

Disciplinarsi è rendersi indipendenti e liberi. L'acqua è acqua pura e libera quando scorre fra le due rive di un ruscello o di un fiume, non quando è sparsa caoticamente sul suolo, o rarefatta si libra nell'atmosfera. Chi non segue una disciplina politica è appunto materia allo stato gassoso, o materia bruttata da elementi estranei: pertanto inutile e dannosa. La disciplina politica fa precipitare queste lordure, e dà allo spirito il suo metallo migliore, alla vita uno scopo, senza del quale la vita non varrebbe la pena di essere vissuta. Ogni giovane proletario che sente quanto sia pesante il fardello della sua schiavitù di classe, deve compiere l'atto iniziale della sua liberazione, iscrivendosi al Fascio giovanile socialista più vicino a casa sua.

 

Antonio Gramsci

             

 

       

La natura inumana

di UMBERTO GALIMBERTI

         
Abbiamo chiamato "madre" la natura nel tentativo di propiziarcela e abbiamo dimenticato che la natura è semplicemente indifferente alle vicende umane. Come dice il Tao Te Ching al capitolo quinto: "Il cielo e la terra sono inumani: trattano i diecimila esseri come cani di paglia". Ma che ce ne facciamo della sapienza antica noi, uomini della tecnica, che pensiamo, con i nostri dispositivi, di dominare il mondo? Questo delirio di onnipotenza ci rende immemori e ci fa dimenticare che le sorti dell'uomo non sono nelle sue mani e neppure sono protette dallo sguardo benevolo di un Dio, ma custodite nel segreto inaccessibile di una natura che Goethe, in un suo saggio sulla natura del 1783 descrive come una folle danzatrice che nella sua danza sfrenata perde gli uomini che gli sono aggrappati senza fedeltà e senza memoria.

Scrive Goethe: "Natura! Da essa siamo circondati e avvinti, né ci è dato uscirne e penetrarvi più a fondo. Ci rapisce nel vortice della sua danza e si lascia andare con noi, finché siamo stanchi e le cadiamo dalle braccia. Viviamo nel suo seno e le siamo estranei. Costantemente operiamo su di essa e tuttavia non abbiamo alcun potere sulla natura. La vita è la sua invenzione più bella e la morte è il suo artificio per avere molta vita. Non conosce né passato né futuro. Il presente è la sua eternità".

Per reperire un senso e salvarsi dall'indifferenza della natura, l'uomo ha inventato la storia. Prima come scenario di esseri superiori che ha chiamato Dio e dèi, capaci di propiziare la buona stagione, i frutti del raccolto, le condizioni del vivere. Ma anche Dio e gli dèi si sono rivelati impotenti, i sacrifici degli uomini li lasciavano indifferenti.
 

Fu allora che l'uomo, congedatosi dagli dèi e da Dio, prese a costruire argini e spesse mura e, imitando i processi della natura, tentò di arginare la sua potenza con la tecnica: tecnica medica per evitare, come dice Ippocrate, la morte evitabile, la tecnica ingegneristica per costruire difese che impedissero catastrofi, la tecnica previsionale che allontanasse il più possibile l'inquietudine dell'imprevedibile.

Rassicurato dalla sua mente e dai prodotti della sua mente interrogò Prometeo, che aveva donato la tecnica agli uomini, ponendogli questa domanda: "È più forte la tecnica o la necessità che governa le leggi di natura?". Prometeo, amico degli uomini e inventore delle tecniche, dà la sua risposta lapidaria: "La tecnica è di gran lunga più debole della necessità che governa le leggi della natura". Così riferisce Eschilo nel Prometeo incatenato, e Sofocle, di rincalzo, nell'Antigone dice che l'aratro ferisce la terra, ma questa si ricompone dopo il suo passaggio. Allo stesso modo la nave fende la calma trasognata del mare, ma le acque si ricompongono perché la natura è sovrana.

Noi abbiamo dimenticato la sovranità della natura che, al dire di Eraclito, "nessun uomo e nessun Dio fece" e, inebriati dai nostri dispositivi tecnici, abbiamo dimenticato la sua potenza. Fedeli esecutori del comando biblico che invitava Adamo al dominio della terra, abbiamo trasformato il suo uso in usura. E per il breve periodo delle nostre vite e dei nostri miopi calcoli economici forziamo la natura a essere risposta alle nostre esigenze oltre la giusta misura.

La terra per noi è diventata materia prima e niente di più, il suolo coltre da perforare per estrarre energia dal sottosuolo, la foresta legname da utilizzare, la montagna cava di pietra, il fiume energia da imbrigliare, il mare riserva da esplorare per futuri sfruttamenti, l'aria spazio ove scaricare i veleni rarefatti delle nostre opere.

Non c'è nessun nesso tra l'incedere impetuoso dei nostri dispositivi tecnici e lo sconvolgimento delle acque e delle terre in quell'area del mondo che è stata l'India e l'Indonesia, ma un monito sì. Non dimentichiamo la potenza della natura e non abituiamoci a pensare che essa altro non è che materia prima, o deposito di rifiuti. Il trattato di Kyoto attende ancora molti paesi, tra cui l'Italia, al rispetto della natura.

Migliaia di morti, soprattutto tra i dannati della terra, i più indifesi, semplicemente perché più poveri, perché hanno per casa quattro assi inchiodate e per vivere un dollaro al giorno. Sono sempre i più deboli che la natura elimina seguendo il suo principio della selezione. Ma se oggi la debolezza non è decisa dalla biologia, ma dalla ricchezza e dalla disponibilità economica, che complicità abbiamo con la ferocia della natura?

Queste sono le due domande che il maremoto nel Sudest asiatico ci pone: 1. Che rispetto abbiamo della natura noi, uomini della tecnica che la visualizziamo solo come materia prima?; 2. Che rispetto abbiamo degli altri uomini, e che soccorso diamo a loro noi, ricchi della terra, che ammiriamo la loro natura nel passatempo delle nostre vacanze? Se sapremo rispondere a queste due domande con serietà, non fermeremo né i terremoti né i maremoti, ma eviteremo almeno che, per gran parte dell'umanità, ogni sussulto della terra sia strage.
 

(La Repubblica.it)

               

 

             

Dateci i colori che le nostre lacrime

hanno dipinto mescolandosi alla terra

         

Lunga è la notte
e senza tempo.
Il cielo gonfio di pioggia
non consente agli occhi
di vedere le stelle.
Non sarà il gelido vento
a riportare la luce,
il canto del gallo,
il pianto di un bimbo.
Troppo lunga è la notte,
senza tempo,
infinita.

Peppino Impastato
 

 

                       

           

   

            

Dal Carcere di Regina Coeli

Roma, 12 Aprile 1944

 

 

Ai miei cari figli.

 

Amatevi l’un l’altro, miei cari, amate vostra madre e fate in modo che il vostro amore compensi la mia mancanza. Amate lo studio e il lavoro. Una vita onesta è il migliore ornamento di chi vive. Dell’amore per l’umanità fate una religione e siate sempre solleciti verso il bisogno e le sofferenze dei vostri simili. Amate la libertà e ricordate che questo bene deve essere pagato con continui sacrifici e qualche volta con la vita. Una vita in schiavitù è meglio non viverla. Amate la madrepatria, ma ricordate che la patria vera è il mondo e, ovunque vi sono vostri simili, quelli sono i vostri fratelli.

Siate umili e disdegnate l’orgoglio; questa fu la religione che seguii nella vita.

Muoio nella certezza che la primavera che tanto io ho atteso brillerà presto per voi. E questa speranza mi dà la forza di affrontare serenamente la morte.

 

Pietro Benedetti